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Crollo intellettuale e scienze profane

La parola «psicologia» va usata sempre al plurale: «Le psicologie», in quanto, la psicologia è un'area entro la quale vi sono una molteplicità indefinita di pensieri psicologici (solo in italia sono censite quasi 500 scuole psicologiche). Questa area fu edificata con la pretesa di essere una disciplina scientifica, secondo quel che si intendeva per "scienza" nel'1800, ma questo tentativo non è andato a buon fine: entro pochi decenni, già all'inizio del secolo scorso (1927), i più avveduti psicologi si resero conto che il tentativo di fondare una scienza psicologica, alla stregua per esempio della biologia, la fisica, o la chimica, non aveva avuto successo.

La psicologia esiste come scuola ma non come statuto, scopo per il quale invece fu ideata.

 

Della psicologia è rimasta una sorta di attività nominalistica, ovvero quella di nominare certi fenomeni con un po di condimento latino e poi greco, per esempio: "disordine mentale > dementia pecocs > schizzofrenia (schizo-phrḗn) assumendo una certa autorevolezza.

 

Tra gli oggetti della psicologia, che puntualmente sono apparse, assunto definizioni diverse e poi scomparse nel nulla, vi è quella dell'omosessualità, che allora era presente del manuale diagnostico degli stati uniti, ma poi iniziò a mutare nome; diventò omodisfilia; poi dimofobilia; poi disturbo della relazione amorosa e poi è scomparsa.

 

I termini come Neurosi, psicosi; erano invenzioni del 1900 che poi sono state acquisite dalla biologia e divenne una tra le tante la tubercolosi.

Le psicologie lo sanno di aver svolto attività di carattere sostanzialmente nominalistico, e di produzione di nomi a servizio di determinati interessi capitalistici, per es: "stress da vietnam".

 

Alcune tra le sue molteplici espressioni; psicologia del gioco; psicologia del lavoro; psicologia della natura; psicologia della politica ecc...

 

Dov'è lo sbaglio originale?

La psicologia si presenta come signora delle discipline:

invece di esercitare il suo ruolo di chiarificatrice in alcuni settori, si è posizionata a regina indiscutibile o "Superiorem non recognoscens", poiché non ammette nulla al di sopra di se, in quanto tratta della conoscenza "dell'anima".

Fin dalla sua fondazione ha Ignorato per sua natura quella Salus (Salvezza o Beatitudine), parola totalmente rejettata e disconosciuta dalla psicologia: Freud diceva che «non esiste la felicità e al massimo bisogna porre un freno alla normale infelicità».

 

 

Fabio Lapini