La mansarda e la cavalleria

Questo testo non nasce dalla potenza e dall'abilità individuale, dallo sforzo psichico, da un collage di elementi, dall’ambizione, ma come al contrario il lettore avrà modo di constatare è emerso da una costante contemplativa, che dentro un’esperienza sofferta sino al limite della sopportazione, sui pochi resti dell'ego è venuto a disvelarsi il mistero. Come segnalo sin dall’inizio della prefazione, lo spirito di fondo essenziale alla produzione di questo libro, è quello della resa totale alla Verità assoluta, che nonostante tutte le illuminazioni che uno possa sperimentare, la conoscenza da queste ottenuta risulta sempre essere praticamente insufficiente di fronte ai drammi dell’esistenza, come, anche quell’equilibrio dato dalle buone circostanze nelle quali uno di fatto si trovi, anche questo può essere facilmente sbaragliato dagli eventi. Spirito di resa, in quanto reazione condizionata dallo sfiancamento e dal relativo timore delle circostanze, causato dalla profonda conoscenza e sofferenza, in virtù di quella costante potenza ascetica e tensione spirituale, che ha consentito volta volta la sua rielaborazione, consentendo infine la produzione di quella miscela di conoscenza, che armonizza da una parte il profondo timore dell’ignoto, e dall’altra il processo di universalizzazione. Processo ascetico entro il quale “gioia e sofferenza” assumono sempre meno un valore relativo e sempre più universale.

 

Questo non è un libro religioso, ma neanche antireligioso, ma si situa nel punto di coincidenza tra le due categorie, sublimando questa intera realtà su piani più elevati della realtà assoluta. E un libro puramente esoterico nel senso più essenziale e genuino del termine, perché non nasce da una necessità individuale, ma al contrario, come un sigillo che doveva essere posto a chiusura di un’esperienza molto profonda è comparso come chiave trasmutativa, senza lasciare mai un attimo di certezza rappresentativa a proposito della sua reale funzione, sia essa “oggettiva” oppure “soggettiva”; o ciò che rimane di una tribolatissima esperienza, e dunque il residuo complessivo finale e corpo memoriale a testimonianza di fatti e situazioni capaci di coinvolgere sentimentalmente il lettore, oppure al contrario, possa essere sia il seme che il frutto, l’origine e l’esperienza stessa, la quale quest’ultima al di là di ogni sentimento, risulterebbe esserne il grembo e lo scarto di fronte alla luce dell’intelletto. Ecco dunque, quel che dovrebbe essere inteso a rigore al di là della moltitudine di bizzarre speculazioni con il termine «esoterismo», e cioè: un senso ultimo dentro ogni senso e un’esperienza ultima dentro ogni esperienza. Essendo dunque «vivo» per lo spirito sul quale nasce e per i contenuti in sé, il presente testo è capace di rivivificare profondamente il lettore.

 

La Mansarda e la Cavalleria è un testo come pochi altri, e quand’anche non fosse paragonabile per contenuti ed elementi a molti lavori ben più ricchi di dati, siano questi storici, simbolici ecc, utili molto spesso a produrre effetti diametralmente opposti alla realizzazione integrale dell’essere, non di meno, e anzi proprio per la sua particolare, potente e al tempo leggera costituzione, grazie al calore di fondo che accompagna l’erigersi delle sporadiche, complesse strutture ontologiche e metafisiche, ha il suo dire, la sua efficacia e la sua profondità. Pertanto, non è pensato per essere esclusivamente un corposo trattato d'erudizione, ma risulta un corpo esoterico a tutto tondo, il che rende questo libro effettivamente «vivo» e con una sua personalità, donandosi nella sua essenza ai genuini, e regalandosi nella sua passione ai curiosi...

 

Questa iniziativa, è scaturita dalla necessità di arrivare a coloro, che dall'esperienza qui riportata ne sapranno scorgere la sua sottile trama, per poi continuare a seguire man mano lungo tutto lo sviluppo del testo, il relativo approfondimento di tutto ciò che da questa esperienza emerge.

 

Il presente testo, si apre con la mia autobiografia basata sulla personale esperienza misterica, ove riporto una parte di quelle vicende evolutive che ho riconosciuto come particolari e inconsuete.

 

In seconda fase ha dunque inizio il cuore del testo, riguardo al periodo del matrimonio, della nascita di nostra figlia, e dell'acquisto di questo rudere da ristrutturare, dove mi sono praticamente isolato per due anni in completa solitudine facendo della mansarda la mia dimora. Questa esperienza ha accelerato un profondo processo trasmutativo da sempre in atto e ben descritto in questi capitoli.

 

L'intero testo è accompagnato dal mio diario giornaliero dei giorni di solitudine e di lotte interiori.

 

In terza fase tratto del rapporto tra l'uomo e la donna e delle rispettive nature psicologiche, estendendo alle relative correlazioni celesti e simboliche. Sempre in questa fase, eseguo un’operazione di confutazione alle ideologie post-moderniste circa le polarità nel senso cosmico e generale, e anche nel senso microcosmico e relativo, passando dunque dalle confutazioni alle tavole degli opposti di Filolao, per arrivare poi a quelle della New Age. Concludo sull'ideologia della dea madre, portando elementi di natura antropologica, e su alcune deviazioni dottrinali Buddhiste e Induiste.

 

Quarta fase: proseguo con l'esperienza matrimoniale e le due separazioni da parte della mia ex moglie, e a tal proposito tratto degli attacchi da parte di forze occulte veicolanti sulle persone a noi più vicine, che hanno contribuito alla disfatta del nostro matrimonio, e quindi, delle relative posizioni che dovrebbero mantenere l'uomo e la donna, al fine di evitare tali contaminazioni e proseguire verso lo sviluppo della coppia e la conoscenza misterica o linfa vitale.

 

Quinta e ultima fase: una volta messo in essere, tutte le dinamiche ostacolanti che si presentano durante l'opera di ottimizzazione sinergica ed evolutiva della coppia, i capitoli successivi e finali esprimono il suo processo trasmutativo e il compimento nell'Amore.

 

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Nella stesura di questo testo ho desiderato cominciare non dal suo inizio ma dalla sua fine, intendendo con questo un senso più sottile che non quello immediatamente disponibile, ma altresì nel senso che in ogni momento è possibile scoprire chi sei veramente a dispetto di quello che credevi di essere. Esordisco in questo modo questo mio racconto, perché vorrei iniziare a trattare non partendo da ciò che ho cominciato a comprendere di me stesso e della vita, ma al contrario di quello che invece non ho compreso, e che si ripresenta come dal nulla ogni qualvolta che la nebbia naturalmente si dipana, e mostra effettivamente la reale posizione valoriale che occupiamo. Dunque, quando ti si manifesta un fenomeno che riesce piacevolmente a sbaragliarti: da una parte ti rendi conto della fortuna che hai avuto nell'aver ottenuto questa conoscenza attraverso una piacevole modalità espressiva della vita stessa, piuttosto che da altre più cruente e dolorose, e dall'altra capisci improvvisamente di trovarti ancora in una tua realtà assolutamente vulnerabile, che non certo ti obbliga alla messa a congedo del tuo pensiero personale rispetto alla vita, ma nonostante ciò, tale sbaraglio ti chiama a ripensare di nuovo con spirito dubbioso circa alcune certezze, e prendere in considerazione la tua stessa fragilità sostanziale. Con questo non intendo assolutamente delegittimare determinate verità esperite, o negare la fondatezza di tutto ciò che in questo caso nella mia esperienza personale, e dunque nel corso di questo libro emergerà man mano in veste di pura conoscenza, ma tale atteggiamento vuol essere quello di riservare allo spirito universale lo spazio che gli spetta, visto che ciò che della realtà assoluta viene compreso è sempre minore di quello che sfugge. 


Questo racconto ha per oggetto il suo filo conduttore stesso che lo trama, quel filo d’oro che dalla sua posizione retroattiva lascia la sua invisibile traccia nella presente esperienza, richiedendo pertanto al lettore la più abbandonata attenzione da porre tra le righe delle vicende narrate, che a volte potrebbero sembrare apparentemente banali e forse non di grandissima carica vitale, ma che nonostante questa loro tenue espressione, nascondono al loro interno determinati punti di un’esperienza ascetica e trasmutativa. 

Nonostante che per mia natura, avessi preferito annullare totalmente me stesso nella stesura di questo testo e comparire magari in terza persona, per la mia formazione mentale sono dovuto poi rientrare come protagonista principale, seppur rimandando ogni volta all’universale ogni dinamica qui rappresentata e ogni conoscenza esperita. Pertanto, dovendo tuttavia sviluppare questo scritto, quantomeno nella prima parte assumerà uno slancio autobiografico, per fare emergere alla luce tramite la mia personale esperienza, tutti quei princìpi che ho ritenuto essere universali che si rileveranno informalmente nel corso del restante testo. Tutto quello che troverete è di pura intuizione personale, e non mi avvarrò che non di qualche sporadica citazione di noti pensatori. 


Per quanto riguarda il presente scritto, dico sin da subito che personalmente non ho niente a che vedere con tutti coloro che hanno pubblicato i loro lavori, mossi dai loro impulsi creativi a mio modo di vedere di dubbia natura, e che invece lo spirito con il quale ho intrapreso questo lavoro, è esattamente uno spirito puramente gnostico, libero da tutte quelle scorie del falso ego, che in caso contrario a causa del potenziamento della struttura mentale, mi avrebbero permesso come nel caso di quegli autori sopracitati, di accelerare le tempistiche per ciò che riguarda la chiusura del presente lavoro, ma di contro, questa stessa potenza di natura psichica portata alla sua massima estensione, mi avrebbe messo a «tu per tu» con la conoscenza sacra, cosa che per mia natura è una posizione profondamente negativa. Al contrario, volendo evitare il rischio di una tale condanna all’ignoranza e alla condizione, il mio approccio alla sacralità non è per niente dato da una posizione dominante su di essa, o se si vuole anche solamente equivalente nel principio, precludendo direttamente ogni «atteggiamento indagatorio» e ogni forma di «forzata estrapolazione» nei confronti del Divino e di tutto ciò che lo rappresenta, ma al contrario ciò che qui esporrò, è presentato sulla base di ciò che è da sempre il mio atteggiamento psicologico relativo a quest’ultimo, che in sintesi si potrebbe definire la tendenza all’abbandono e la profondità dell’ascolto.


Dipendendo dall’Assoluto in modo viscerale, ho sempre cercato di porre la massima attenzione ogni volta, a non predispormi con atteggiamento «eisegetico» nei confronti di quest’ultimo e di ciò che lo rappresenta, nei confronti del quale casomai, ho cercato riscontro alle mie idee, ma sempre cercando di rispettare e dunque di difendere; da una parte la Scienza Sacra, e dall’altra i lettori. 

Ebbene, prendo le distanze da tutti coloro che per la fretta di esordire nel mondo e tra la gente, ma non certo mossi da un puro senso di missione, o come nel presente caso dallo svolgere la loro funzione simbolica, hanno inserito nelle loro pubblicazioni elementi di estrazione forzata, non esperita e non assimilata, o per così dire «rubati al sacro» o per usare ancora una formula direi più appropriata di un noto maestro Buddhista: «Ladri della Legge».


Alla luce di tutto questo, ho cercato di presentare le mie idee in modo da non soffermarmi sulle simbologie più particolari, poiché sarebbero state oggetto di volgare speculazione da parte di coloro che come abbiamo visto sono predisposti in tal senso, ma di rimanere centrato il più possibile nell’essenza simbolica, per tutto quello che riguarda le esperienze qui riportate, che di ciascuna di queste rappresenta appunto; l’inizio e la fine, la radice e il frutto, l’alfa e l’omega, e di conseguenza conferire per effetto caduta, la corretta ragion d'essere di tutte quelle simbologie di ordine secondario e inferiore, che poi risultano effettivamente funzionali, inteso nel senso positivo, solo se non sono manipolate impunemente come troppo spesso accade, ma applicate laddove sia stabilito da criteri rigorosamente Tradizionali.


Questa in definitiva, è stata la difficoltà principale contro la quale mi sono imbattuto nell'intero sviluppo di questo testo, e dunque per il fine particolare da me preposto, cioè, quello di non procedere in primo luogo per fredde spiegazioni analitiche, ma altresì tentare di attivare determinate funzioni intuitive del singolo lettore. Per questo, mi sono proposto di non scendere nei dettagli oltre quanto bastasse per non disperdere l'essenza, e al contempo destare nel lettore quella particolare attrattività argomentativa. Inoltre, tenuto conto della mia scarsa esperienza nello sviluppo di un libro, mi sono orientato nel pensare la sua forma e le sue caratteristiche, e ho infine concluso di lavorarlo verso una unica dimensione sostenuta da una certa base sentimentale, ed essenzialmente permeato dalla scienza metafisica, per stimolare nei lettori l'attivazione della loro intelligenza più sublime e intensa, riunificando le varie prospettive individuali verso un’intelligenza unica, per poi infine arrivare all'ultimo capitolo sviluppato solamente sulla base della Geometria Sacra, che ai più potrebbe risultare parecchio indigesta, ma che in definitiva è destinata a quel ristretto quantitativo di persone che apprezzano questo particolare luogo a procedere, e che poi tale apprezzamento è a tutti gli effetti, quel sentimento particolare per Dio e per la Sua intelligenza. 


Il completamento della presente opera ha necessitato di tempi effettivamente lunghi per diversi motivi. Quando è arrivata la volta che per una serie di circostanze iniziai seriamente a intraprenderla, mi sono trovato ingolfato di un’infinità di scritti da radunare, riordinare e pubblicare; dapprima un vasto diario che copre tutta l’intera vicenda dell’esperienza che fa da base al presente scritto e che è rimasto a uso privato, e successivamente ho concluso una raccolta di «trattati metafisici, pensieri e aforismi» che ho poi pubblicato. 

Tutta questa operazione nel suo insieme, mi è servita necessariamente per arrivare poi alla stesura di questa opera che fermentava in me da moltissimi anni, ma che nonostante le profondissime idee legate alle mie esperienze e il mio desiderio di portarla a compimento, vuoi per motivi legati alla mie illuminazioni, vuoi a contrario per la mia oscurità fondamentale, e ancora per una serie di circostanze esterne, soprattutto sottoforma di «dolorosi tradimenti da parte delle persone più care, e le lancinanti sofferenze a questi connessi», puntualmente mi hanno travolto mettendomi a costante prova di tenuta, e lasciandomi dunque solamente quel poco equilibrio mentale e quella bassa potenza vitale, sufficiente a mettere su foglio le mie esperienze e le mie intuizioni. 


A conclusione, vorrei precisare sin da ora e a scanso di equivoci, che scartando sinceramente da parte mia ogni pretesa o ambizione di qualsivoglia natura, l’idea di porre in essere il presente testo, è spinta niente più e niente di meno che da un profondo senso di dovere, da una parte nei confronti della mia stessa coscienza rispetto a quei valori di ordine universale, che per sommi capi reputo di aver riconosciuto in quanto assoluti, e che ritengo tali a fronte della mia stessa esperienza, e dall’altra, per portare alla luce nello sviluppo del presente testo, ogni elemento ostacolante o deviante all’evoluzione o l’ascesi, di tutti coloro che sono predisposti in tal senso. Inoltre, escludendo qualsiasi forma di risentimento personale nei confronti di eventuali circostanze, persone o cose che di tanto in tanto emergeranno nel presente testo in quanto elementi costituenti della trama di fondo, che nel suo insieme costituisce la base sostanziale per lo sviluppo ascetico e verticale dello stesso, per la mia persona non rappresentano qui nient’altro che elementi funzionali a richiamare alla luce volta volta, ogni fattore o dinamica negativa di ordine individuale e finanche sociale, che impediscono di fatto ogni evoluzione e realizzazione universale.

 

Fabio Lapini©Copyright 

 

 

Indice

 

Doppia passione e duplice battaglia

La scoperta dell’energia madre

L’inizio della pratica Buddhista

Sublimazione e valorizzazione del corpo

La scoperta della scienza dell’Amore

La mia avversione allo studio

Estratto dall’occhio del ciclone

La dolorosa esperienza evolutiva di Marliana

Il Rudere della Conoscenza

La scoperta della Cavalleria

La scoperta del Dharma

L’amico sconosciuto

Agni in Pace at Leones in Proelio

Cavalleria e realizzazione Alchemica

Dall’amicizia alla fratellanza

L’esperienza del Baktiyoga

Il vero senso tradizionale della coppia

La caduta dei tempi e la sovversione dei princìpi

Oscurità e maschilismo

Devianze tradizionali

Le tabelle degli opposti e i simboli rovesciati

L’attacco ai centri nevralgici

L’uomo e la donna nella tradizione

Geometria universale

Rapporti di dipendenza

Nelle sacre Tradizioni

Cielo e terra

Il cielo e la terra dell’uomo

Il cielo e la terra della donna

Cielo dalla Terra e Terra dal Cielo

Assetto Ordinato

La coppia profana

L’estenuante lotta per il dominio tra uomo e la donna

Sesso possesso

Ostacoli per la perfezione della coppia

Tradimenti profondi

Alla base del fuoco

La scienza del Cavaliere

La donna che uccise il Cavaliere

Il ripristino dei ruoli e il mantenimento delle posizioni

La linfa vitale della coppia

Il risveglio della potenza interna

e il controllo delle energie inferiori alla donna

Le realizzazioni superiori

La coppia universale

La metafisica della coppia

Recensioni

«Il romanzo apre la scena con l'inizio di un grande amore che si allaccia ad un Amore parallelo, quello della casa antica da restaurare, che diventa vivente, perché vede l'essenza dell'Amore e nello stesso tempo la sofferenza umana, quando manca la costruzione del dialogo interpersonale. Fabio Lapini è uno scrittore raffinato che incentra il suo percorso spirituale all'interno della casa. Fatto di misteri e di percorsi individuali, introduce gli opposti di Filolao per farci scoprire in maniera appassionata il significato dei termini adibiti in maniera errata al mascolino e al femminino. Mentre il sole rappresenta Apollo, la luna rappresenta la donna e quindi la dea. Fatto interessante è la storia di una casa medioevale. Si allaccia alla storia di un cavaliere e della sua sposa perduta per cause esterne? È tutto da scoprire leggendolo con passione e tempo armonico da dedicare nella lettura del romanzo. Nella mansarda si scoprirà il segreto di un amore tormentato che porterà all'evoluzione del cavaliere. Gli automatici sono le persone che ridono e piangono in maniera superficiale quando non si comprende il vero amore, come nel racconto della Genesi e della caduta dell'uomo, quando si lascia trasportare dalla caduta della donna che rappresenta la realtà materiale. L'uomo può solo dipendere da Dio o può essere libero in tutte i campi della vita? Esiste una gerarchia in terra come in cielo? L'uomo ha bisogno del Logos o di tradizioni inventate della new age? L'autore vi accompagnerà in questa storia filosofica e misteriosa. Il luogo dove si vive ha la sua importanza perché è racconto di storie vissute che lasciano il segno, come la mansarda e la sua angolazione che parla, che porta alla meditazione dello scrittore».

 

Dott.ssa Raffaella Giuca

30 Dicembre 2021

 

Raffaella Giuca è laureata in Beni Culturali Archeologici e in Storia dell'arte.

È inoltre appassionata di storia medioevale, di arte e di architettura.

 

 

 

 

 

«Questo è il libro di Fabio Lapini, un testo dove ripercorre la sua esperienza di vita; la fine di un amore menzognero che ha dato inizio alla sua resurrezione, alla sua rinnovata essenza creativa colma di passione. Un libro dove molti non solo si ritroveranno, ma troveranno anche risposte a molti dei loro quesiti!».

 

Grazie Fabio!

 

Elisabeth Lombardi - 05 Maggio 2019

 

 

 

 

 

«Ringrazio il caro amico Fabio Lapini il cui libro: “La mansarda e la cavalleria” ho trovato molto profondo e toccante. E’ un opera che mi sento di consigliare a chiunque abbia una certa sensibilità metafisica, e per tutto ciò che sfugge alla nostra completa visuale nella vita quotidiana, ma che, come un nocciolo in un guscio permea la nostra esistenza e attende di essere conosciuto. Il fatto che la scintilla del libro parta da esperienze autobiografiche, è, appunto in quest’ottica, un valore aggiunto; non solo questo, perché, per il lettore attento è facile cogliere quanto l’autore abbia sperimentato sulla propria pelle, così come scrive Julius Evola in un’opera come “Metafisica del sesso”, o Titus Burckhardt in “Alchimia: significato e visione del mondoLa Tradizione non è argomento di mera erudizione, ma costituisce l’elemento che indirizza Platonicamente le nostre anime verso mete più alte. Un’autentico processo alchemico, come viene narrato con Pathos nel libro».

 

Complimenti caro Fabio!

 

Emanuele Pavoni - 10 Agosto 2019

 

 

 

 

 

«Libro quasi liturgico e Divino… L’estremo coraggio delL’autore dimostra quanta forza mentale può un uomo che vuole ripristinare un equilibrio, un ordine tra il giorno e la notte, tra il maschio e la femmina così come dettato dall’universo, appunto: Kosmos. La tenacia con cui il protagonista si dimena e rifiuta le voluttà del mondo è pura audacia, che rimane ahimè spesso solo un atto solitario e mal interpretato. Come un valoroso, errante, e unico, non si lascia sedurre definitivamente da questa via, ma insegue la scia per realizzare il suo sé, che è semenza di vita eterna. Grazie Fabio Lapini di averci fatto questo grande dono! La tua vita!».

 

Carla Alberti - 10 Ottobre 2019

 

 

 

 

 

«Lavoro stupendo, tra i miei migliori acquisti!

Opera magistrale scritta a spirito e sangue, laddove sofferenza e sapienza si incrociano nel mistero dell’amore, in un viaggio tutto in crescendo. Si avverte sin da subito un’energia particolare solo a contatto del testo. Ne ho ordinate altre copie per gli amici!». Grazie!

 

Anna Maria Conforti - 09 Gennaio 2020

 

 

 

 

 

«Sai che leggendo il tuo libro è come penetrare in mondo sovrapposti e immensi! Si aprono sempre nuove visioni così ampie da possedere ogni spazio e tempo».

 

Maria Pellino (Poetessa pluri-premiata) - 12 Dicembre 2019