«In misura direttamente proporzionale all'avanzamento di questa era verso il suo "reset cosmico", aumenta la velocità in maniera esponenziale del processo di oggettivazione del soggetto. In questo sviluppo caratteristico di questo tempo oscuro, tutto si auto-supera, si auto-sorpassa, e ogni cosa è già distrutta nel suo concepimento. Come un organismo decapitato, ogni soggetto, è in realtà oggetto che sussiste a sé stesso. La progressiva separazione del soggetto dall'oggetto, ha generato nella società la concezione che le persone, le cose, gli esseri, hanno la loro indipendenza l'uno dall'altro, a tal punto che il soggetto non è spiritualmente presente nei confronti dell'oggetto.
Venendo meno il pensiero, che univa questi due elementi in un'unico centro universale, ogni elemento esterno al soggetto "cessa di essere rivivificato da quest'ultimo", e dunque, l'amore ha sempre più luogo come senso del possesso, e sempre meno come scienza dell'assoluto».
Fabio Lapini
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