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Tradizione, anarchia intellettuale, sessuazione cosmica

Salve a tutti...

 

Desidero innanzitutto ringraziarvi per la vostra cortese attenzione, rinnovando tutta la mia solidarietà per l’interminabile periodo che stiamo passando, sia a livello globale, sia a livello nazionale, e sia a livello individuale.

 

 

 

 

Tradizione

 

Vorrei iniziare con il chiarire il profondo significato racchiuso nel termine “Tradizione”, considerando, che tale termine viene usato molto spesso per riferirsi alle questioni più marginali e secondarie rispetto al suo significato centrale.

Infatti, al di là di tutte le sue applicazioni, con il termine “Tradizione”, si indica essenzialmente: “la conoscenza sacra sulla quale nasce e si mantiene viva ogni società”.

 

Il secondo punto centrale e fondamentale per comprendere tutto il resto dell’esposizione, che poi approfondiremo meglio (Deo adiuvante), nel trattato che seguirà dal titolo “Il duplice senso della vita” (1), è il seguente:

Ogni società nasce e si fonda sulla sua particolare Tradizione spirituale secondo tempo, luogo, e circostanza, e il compito della testa sociale ovvero l’autorità spirituale è quello di preservare tale Tradizione lungo tutto il corso del ciclo di esistenza di tale società.

Tuttavia, ogni società per principio metafisico, a partire da un certo punto in poi lungo tutto il corso del suo sviluppo di esistenza fino alla sua fase crepuscolare e poi finale, prosegue il suo sviluppo nel senso discendente e involutivo, mentre viene ad essere disconosciuta la sua stessa Tradizione.

 

La Scienza Sacra, sulla quale si basa una vera Tradizione spirituale, è eterna e pertanto indissolubile, tuttavia, da una fase del ciclo di esistenza sociale fino alla sua fine, le qualità intellettive di coloro che dovrebbero preservare, mantenere e adattare via via tale Tradizione, tendono ad scemare in misura direttamente proporzionale all’avanzare dello sviluppo sociale nel suo ciclo di esistenza, e di conseguenza, le probabilità di mantenere viva la Tradizione sacra vanno man mano diminuendo.

 

 

 

Conservazione della Tradizione

 

Una qualsiasi società che ha smarrito la conoscenza sacra o come abbiamo visto la Tradizione vera, seppur apparentemente abbia mantenuto gli usi e le conoscenze prettamente sociali, si può dire che di tale Tradizione ha mantenuto solo "le vestigia" o in altri termini solamente la parte più esterna, detta anche: “costume”.

 

Per usare un’espressione di un noto pensatore: “una società senza Tradizione equivale a un organismo appena decapitato che è prossimo al collasso”. Dunque, l’esistenza fisica di una società senza Tradizione Sacra è del tutto fittizia, e tale esistenza è sostenuta solamente per una sorta di forza di inerzia. Per cui, quando la Tradizione sacra, o in altri termini l’insegnamento spirituale, che rigenera, rivivifica, e riporta costantemente la saggezza nella società stessa viene a mancare, è il segno che tale società si trova nella sua fase crepuscolare e finale del suo stesso ciclo di esistenza.

 

Tale fase finale, coincide anche con la fase, che vede lo scontro non “tra le potenze del male contro quelle del bene” così come è in uso pensare e credere solitamente in special modo negli ambienti sincretisti occultisti, ma altresì, tale scontro riguarda: “da una parte le forze che sostengono la Tradizione, e sull’altro schieramento le forze che vogliono occultare la Tradizione”.

 

 

 

Scopo e funzione della Tradizione

 

La funzione della Tradizione Sacra in rapporto ad ogni società ove vi sia effettivamente, è quella di permettere in condizioni della sua relativa dipendenza e osservanza, "il permanere della luce spirituale", necessaria a impedire che gli esseri rimangano incastrati e impossibilitati relativamente alla loro stessa trascendenza, durante la fase crepuscolare del ciclo di esistenza sociale fino al suo reset finale, e permanga in tal modo "il collegamento necessario di ogni essere alla fonte primaria della luce cosmica", e quindi "la possibilità di realizzazione spirituale e dunque totale per ogni essere".

In grazia e in forza della conoscenza trasmessa del sacro, la società è in grado di permettere la realizzazione spirituale di tutti gli esseri, a prescindere da quello che si percepisca in apparenza, a prescindere dalle impressioni immediate, a prescindere dalle condizioni d’esistenza, la presenza del Sacro nella società permette appunto la comunione degli stati terreni con gli stati celesti.

 

Alla luce di questo, la comunione tra terra e cielo esiste fin tanto che la Tradizione viene riconosciuta e mantenuta.

 

 

 

Società Tradizionale e contro-Tradizionale

 

Questa società, oramai grossomodo a livello mondiale, è a tutti gli effetti profondamente contro-Tradizionale, e la caratteristica principale è che: "l’ordine cosmico e quello terreno non corrispondano assolutamente".

La sovversione del mondo in questa fase, è tale che i valori umani non corrispondono più ai valori metafisici o alle Leggi universali.

 

A causa di questa sovversione di cose, e quindi del disconoscimento delle Leggi eterne, si è manifestato un riduzionismo su tutti gli ambiti della società: a partire dall’etica (binomio morale-ragione) così come l’abbiamo conosciuta, che a sua volta era il risultato della riduzione di quella che era la fede e la religione (fede e razio–logica razionale), e che a sua volta è la riduzione di quello che era in origine il simbolico e il metafisico.

 

Ecco, che ci troviamo ora in fondo al pozzo della storia e della vita, e allora cerchiamo di approfondire il senso e il significato più intrinseco della società Tradizionale.

 

In quanto contro-Tradizionale, questa società è il riflesso esatto di quella che era la società Tradizionale, indi per cui; "se la società Tradizionale era la società della nobiltà e della verità, ne deriva che, la società della quale facciamo tutti parte non può essere altro che la società dell’ipocrisia e della menzogna".

 

I gironi dell’inferno di Dante rappresentano da una certa prospettiva di veduta, le caste materialiste caratterizzate dal caos e dal disordine, o più specificatamente dal sincretismo assoluto, dove gli ignobili comandano e vige dappertutto l’anarchia intellettuale.

Inoltre, volendo applicare una trasposizione analogica con il noto romanzo dal titolo “Il signore degli anelli”, questa società è rappresentata perfettamente dal regno di Mordor.

 

Applicando ora la Legge metafisica dell’analogia inversa, vediamo, al contrario, che i gironi del Paradiso rappresentano la gerarchia sana, quella spirituale, che in termini sociali è la cosiddetta "società organicista".

 

 

 

Anarchia intellettuale

 

Con l’espressione “anarchia intellettuale”, si potrebbe dar luogo a certi fraintendimenti, primo tra tutti, che: “ognuno ha il suo pensiero”, ma non è questo il significato essenziale,

altresì, con questa espressione si indica essenzialmente, badate bene: "che in questa società, (all’esatto opposto di un sistema sociale organicista, dove ogni individuo occupa il suo posto nella società a seconda del suo grado di orizzonte intellettuale, o livello spirituale, o Daimon), ogni cosa è fuori posto, e ognuno occupa un posto nella società che non gli compete per natura”.

 

Si tratta proprio dell'attuale condizione sociale, e solo per esempio:

“certi medici i quali non sono idonei in base alla loro stessa natura ad esercitare tale professione dovrebbero in linea di principio occuparsi di altre cose; certi magistrati i quali non sono idonei secondo la loro stessa natura a esercitare tale professione dovrebbero occupare un altra posizione sociale; certi insegnanti, che non sono idonei per esercitare quella professione secondo la loro stessa natura dovrebbero fare altro; lo stesso vale per certi addetti alla pubblica sicurezza non idonei secondo la sua stessa natura, ecc...”.

E lo stesso principio vale per tutte le professioni e funzioni sociali senza alcuna eccezione.

 

 

 

Gerarchia spirituale

 

Se, nelle società Tradizionali coloro che avevano un livello spirituale più basso erano destinati per tutta una serie di motivi (passatemi l’espressione): “a zappare la terra”, al contrario, nella società attuale, caotica e immanentista, coloro che dovrebbero ricoprire quelle funzioni sociali hanno preso i posti di comando della società.

 

A scanso di equivoci, non intendo affatto demonizzare la mano d’opera pura e semplice, o l’artigianato, dato che oltretutto, personalmente sono uno di quelli che hanno i calli nelle mani e si sono formati in quelle aree sociali, ma vorrei trasmettere un qualcosa che va ben oltre una interpretazione morale, e dunque, citerei a tal proposito la famosa frase: “il lavoro nobilita l’uomo”, che, in un contesto veramente organicista, è atto a designare nello specifico, che: "è proprio attraverso le occupazioni più umili che il soggetto ha la possibilità di formarsi caratterialmente, imparare a controllare i suoi stati emotivi, e prepararsi appunto per salire nelle caste più elevate della società".

Lo stesso principio, vale per le caste superiori in relazione a quelle ancor più superiori a ciascuna di esse.  

 

Bene, tornando all’argomento centrale, potrete capire facilmente che, in queste attuali condizioni, "dove certi soggetti occupano posizioni sociali che non gli spettano per natura", non può che regnare il caos...

 

E quindi, da una società Cristiana e dunque organicista, alla stregua del modello Platonico (mai concretizzato), o ancora, sul modello della grandiosa società Varnasharama-dharma, l’intera società Occidentale in particolar modo è diventata la società della confusione assoluta.

 

Confusione, infine, che ahimè verrà gestita dall’intelligenza artificiale, e questo, perché si è verificato il crollo in seno allo scorrere del tempo: dapprima dell’intelletto, poi della ragione, fino al libero arbitrio stesso, passaggio finale questo, che sta avvenendo con la consegna della ragione all’intelligenza artificiale.

 

Ecco, come l’umanità, muore soprattutto per la sua stessa negazione dei princìpi superiori.

 

 

 

Soluzioni

 

Per risolvere i problemi della società attuale, non dovremmo osservare i fenomeni dalla nostra prospettiva rovesciata e dunque illusoria, ma dovremmo avere come ho scritto nel mio libro la mansarda e la cavalleria, due menti per le due realtà diverse: l’una per il mondo virtuale, sovvertito artificioso e pervertito, e l’altra invece per la società reale, quella Tradizionale.

E badate bene, a dispetto degli “azionisti” (verseggiativo questo applicato a coloro, che ignari della sfera simbolica, credono che non possa esistere attività al di fuori della sfera dell’azione), diciamo qui:

“Il solo atto di pensare la società Tradizionale è simbolicamente determinante”.

 

A tal proposito, mi sono spesso sentito dire che: "il solo fatto di pensare alla società Tradizionale non ha alcun valore al fine di una risoluzione dei problemi reali", ma questo non è assolutamente vero, e soprattutto non è corretto dal punto di vista metafisico.

 

Per cui, se è vero che "il pensiero crea la realtà" non va inteso nel senso "caramellato" propinato dalla brodaglia ideologica della NewAge, che di fatto è l’io che muove e fa sempre da padrone: la lista della spesa universale; chiedo all’universo che mi sia dato questo, questo, e questo, ecc...

 

Queste sono tutte "boiacche" che non hanno nessuna valenza metafisica.

Al contrario: “il pensiero determina la realtà” significa dal punto di vista metafisico, che: “avere una prospettiva di veduta che va al di là dell’illusione, significa cominciare a ricostruire dentro di noi una realtà che è conforme alle Leggi universali”.

 

“Questa attività pura, ovvero il fatto di pensare in modo Tradizionale, anche se apparentemente non lascia intendere alcuna valenza pratica, in realtà, nel profondo di noi stessi, nella sfera sottile di realtà iniziamo a riconformarci alle Leggi universali, e ciò rappresenta effettivamente la causa fondamentale quanto invisibile, ma affatto irrisoria e del tutto determinante al fine del raddrizzamento sociale”.

 

A questo punto, noi dovremmo essere attivi in tal senso, e ripensare la società Tradizionale, nel mentre viviamo questa società ultra-secolarista immanentista.

 

Come facciamo a ripensare la società?

 

Dobbiamo ahimè partire dall’etica che abbiamo appena lasciato alle spalle, o l’etica Hegeliana, giustificazionista, anche se alcuni non consentano questo termine applicato al noto filosofo, e la dialettica Hegeliana è l’unica soluzione prontamente disponibile in questa società piatta, per comprendere - il grave errore ontologico - circa il tempo che è di per sé trasceso ed Eterno in forza della intrinseca presenza dello spirito nel corso della storia, quello che Fitche chiamava ontologia della prassi.

 

Consideriamo, che ciò che stiamo trattando ora in questa sede, oltrepassa il limite di comprensione della vita tipico di questi filosofi moderni, considerando anche “l’altro schieramento, quello opposto, o quello di Locke e Kant”, formato dai parrucconi che, per la foga di smantellare l’impianto metafisico tradizionale per togliere di mezzo la superstizione, senza sapere nella loro ignoranza abissale, che la superstizione si sarebbe trasferita nel loro nuovo metodo dell’empiricamente dato, per il fatto che l’atteggiamento teoretico metafisico permaneva a loro malgrado (aporia Kantiana), e che la scienza positiva non era altro che una nuova forma di religione.

 

Si definivano “illuminati” ma ahimè, erano fortemente ottenebrati.

 

In altri termini; incapaci di ripristinare un qualcosa che già c’era andando a recuperare degli elementi mancanti e quindi risolvere il problema in modo veramente totale, hanno pensato da ottenebrati quali erano, di togliere di mezzo tutto il resto...

Per analogia: come se per ipotesi avessimo un tavolo a tre gambe, invece di cercare la gamba mancante e ripristinare il tavolo, si opta per togliere anche le altre tre.

 

Tutto questo si è riflettuto poi in tutti gli ambiti sociali, a partire da quello religioso, politico, economico, sanitario, istruttorio, ecc... Tutta l’ideologia e il mondo progressista e per cui riduzionista: passando dal macrocosmico al microcosmico, e dunque l’attenzione esclusiva al subatomico. Per questo non dovremmo lamentarci per il profilarsi di un futuro transumanista, per il fatto che abbiamo rinunciato allo spirituale.

 

Occorre appunto ripensare l’etica, e dunque l’origine dell’etica, e come affermava un grande pensatore: “l’etica, secondo la concezione tradizionale non costituisce un valore autonomo come molti oggi pensano: se essa deve avere un valore veramente normativo, occorre che abbia un fondamento nel sacro e nel metafisico”.

 

Ecco il motivo per il quale non può esistere etica che non abbia come base l’epica, per cui una società sana dovrebbe ripartire costantemente dall’epica, al fine ascetico di ritrovare e mantenere tutta la Tradizione, aggiornata ma non modificata nella sua essenza, proprio per non incorrere nel nichilismo.

 

Qui, almeno per quanto riguarda Occidente, entrerebbe in gioco il Cristianesimo, ma affronteremo questo punto in altra occasione.

 

 

 

La sessuazione cosmica

 

La questione del femminile

 

A questo punto, vorrei ora argomentare di ciò che oggi è tanto in voga, ovvero, "la questione del femminile”, questione tanto "cremosa e zuccherosa", e viene propinata oggi al volgo costituito dai tanti sentimental-moralisti.

 

Con tutta questa "marmellata" si formano gli emotivi, e in quello stato sono facilmente controllabili dal sistema, e si predispongono per le fasi successive della riduzione dell’umano al transumano (o post-umano come qualcuno correttamente ha precisato). Tutto ciò, senza considerare i rituali occulti che ogni dove vengono professati a certi livelli di profondità, e pertanto si è nella sfera del simbolico.

 

Al momento rimando la questione poiché ci porterebbe lontano dall’argomento presente, poiché la sfera del simbolico è assai complessa e necessita di particolare attenzione, e dato che ho già affermato in altre occasioni (2) che non sono uno "smanettatore di simboli" come i tanti autori in genere, i quali prendono i simboli e come dei giocolieri incantano le platee con le loro peripezie, completamente ignari che tale atteggiamento ha una valenza squisitamente contro-Tradizionale, e pertanto diaballica e negativa.

 

Al contrario, in questa sede, partirò dall’ontologia per poi scendere in certe tematiche di ordine psicologico.

 

Ebbene, come abbiamo abbondantemente considerato, questa società è contro-Tradizionale perché disconosce la Tradizione, e pertanto è una società completamente sovvertita, esattamente come la nostra posizione che è anch’essa sovvertita rispetto alla verità ultima.  

Di conseguenza, tutti i dati che costantemente vengono a prodursi in tale realtà sono tutti elementi del tutto inutili rispetto alla risoluzione dei problemi reali, e di contro, sono utili solamente ad abbassare ulteriormente quello che è il livello di intensità intellettuale.

 

Il fine di tali operazioni occulte, non può essere altro che quello di favorire il crollo intellettuale della società.

 

Allora, come ho già ampiamente approfondito nel mio libro autobiografico, e facendo qui solo qualche accenno, a proposito di una delle prime leggi metafisiche denominata: “Legge di corrispondenza universale delle cose”.

Questa Legge, che per la “sessuazione cosmica” spiega in sé, che tutti gli elementi della manifestazione in quanto polarizzati, rispondendo a questa Legge, sono ripartiti in uno o nell’altro dei due poli e quindi delle due categorie ontologiche mascolino e femmineo, e si rapportano tra loro allo stesso modo delle altre diadi di ogni stato di manifestazione e di grado di realtà.

 

Lo spirito sta alla materia come il sole sta alla luna, e come l’uomo sta alla donna, e così via...

 

In questa società più delle altre che l’hanno preceduta, vengono poste "dai signori degli anelli" nella sfera sociale per esteso, delle azioni determinanti sul piano di coscienza sub-umano, e per comprendere profondamente questo punto, occorre porre in essere un piccolo esercizio mentale.

 

Ebbene, se noi prendiamo due elementi, in questo caso il maschio di essere umano e la femmina di essere umano, siamo di fronte rispettivamente sia al principio mascolino che a quello femmineo.

 

Attenzione a questo punto:

Vediamo allora, come venga ad essere generalmente identificato il maschio umano con l’essere uomo e la femmina umana con la donna, quando invece, l’essere uomo e l’essere donna, hanno due significati che oltrepassano il maschio e la femmina.

In altri termini, non è sufficiente essere maschio o femmina per essere uomo e donna.

 

A tal proposito, possiamo vedere le scontate associazioni del tutto improprie tra il maschio palestrato e muscoloso con l’essere uomo.

 

Ne deriva che, l’uomo socialmente riconosciuto come modello: il maschio, forte, guerriero, palestrato, per la concezione sociale viene ad essere identificato come “l’energia maschile”.

Di contro: la donna, sensibile, dolce, mamma, per la concezione sociale viene ad essere identificata come “l’energia femminea”.

 

Se guardiamo profondamente questa formula, cu accorgeremo che queste associazioni, che possono stare in piedi sul piano morale, non hanno però alcun fondamento ontologico-metafisico.

 

Da questa profonda confusione, prima di ogni altra causa, derivano tutte le circostanze negative della nostra società!

 

L’uomo in tali condizioni, è uomo, ma al tempo non necessariamente lo è, e ora spiego questa apparente contraddizione: il mascolino, è l’elemento che dev’essere dominante sia nell’uomo che nella donna, perché è l’elemento intellettuale, che fa: “sia dell’uomo un uomo vero, che della donna una donna vera”.

 

Procediamo con un ulteriore soptilis inquisitio:

sia l’uomo che la donna hanno entrambi le due fasi mascolina e femminea, ma l’elemento mascolino dev’essere dominante sia sull’uomo che sulla donna.

 

Ebbene, vediamo che, se questo principio è esatto, sia l’uomo che la donna sono effettivamente perfetti nel loro grado particolare di realtà.

 

Al contrario, quando l’elemento femmineo è dominante sia sull’uomo che sulla donna, entrambi si trovano in una posizione di aritmia cosmica e dissimmetria con il centro universale, e dunque di non conformità con il resto dell’universo.

 

Occorrerebbe a questo punto, approfondire la questione dell’axis mundi e di tutte le questioni periferiche, che rimandiamo casomai ad altre occasioni.

(La mansarda e la cavalleria)

A causa di questa decentratura rispetto al centro dell’universo, vediamo che l’uomo cessa di essere uomo e la donna cessa di essere donna.

 

Quello che profondamente sta succedendo oggi, riguarda prevalentemente questi fattori di carattere simbolico: il fatto che si pensi che il femminile è buono, il femminile è bene, il femminile è madre, e via dicendo, è un errore in sé.

Innanzitutto, il femminile non è positivo, per il fatto che solo il polo mascolino lo è, e di conseguenza, il polo femmineo è negativo.

Questo aspetto non è da demonizzare affatto, ma come la corrente elettrica, che, quando manca il polo negativo la corrente non circola e viceversa.

 

È un fatto matematico, tuttavia, intorno a tale questione (nella più completa ignoranza di tutti salvo qualche sporadica eccezione), cominciano a sparare colpi di marmellata, e allora, colpendo l’ordine di princìpi la gente inizia ad essere dominante femmineamente, e questo provoca il collasso intellettuale, divenendo in tal modo essi stessi elementi antagonisti al principio unico, e dunque combattendo la realtà e la verità assoluta.

 

Tale sovversione simbolica, è messa in campo da tutta la sfera occultista di ogni ceto sociale, a partire da quella popolare dell'attivazione degli angeli fosforescenti e della legge di attrazione, per culminare a quella elitaria. La sfera di satana, o in termini evangelici “mammona” (principio femmineo), attraverso il dominio del polo negativo su quello positivo o principio mascolino, il Cristo/Logos/intelletto, ovvero il principio che dovrebbe essere dominante, nei confronti del quale uomo e donna dovrebbero essere subordinati femmineamente, per entrambi realizzare la loro natura e il loro essere nel loro grado particolare di realtà, e allora, a quel punto avviene lo sposalizio cosmico.

 

La società dovrebbe funzionare in tal modo.

 

Questo principio è applicabile a ogni rappresentazione, ad esempio: un clerico che ha come principio quello mascolino dominante, adempierà perfettamente alle sue responsabilità socio-cosmiche, considerando questo suo operato in contrasto all’interno delle istituzioni religiose che sono in linea con il sovvertimento del mondo, che salvo sporadiche e piccole eccezioni sono tutte quante sovvertite e materialiste travestite da istituzioni spirituali.

 

Questo principio è universale, e dunque occorre dare per scontato che anche gli extraterrestri rispondono a questa Legge. Anche gli alieni hanno il loro io mascolino e femmineo senza se e senza ma.

 

Siamo nell’ambito della metafisica, “la scienza eminentemente esatta” a cui nulla sfugge.

 

 

 

I rituali del femminile

 

La messa in scena particolarmente in uso di questi tempi di attirare il femmineo attraverso determinati riti, non è un qualcosa che è utile per portare benefici alla società, o per rimettere a posto le cose, come loro a loro volta veicolati da potenze diaboliche vorrebbero lasciare a intendere, ma bensì, per aggravarle ulteriormente.

 

A tal proposito, invece che sopportare le forze della contro-Tradizione, dovremmo invece fare in modo di ripristinare uno stato di cose normali.

 

Ma oggi la gente pretende la normalità, senza avere idea di quel che significhi Tradizione. Queste due cose debbono necessariamente stare insieme: se si vuole uno stato veramente umano (dove per umano si intende a rigore, quello stato favorevole per poter trascendere tutti gli stati condizionati dell’essere, e quindi realizzare l’identità Suprema), dobbiamo necessariamente riuscire a congiungere il nostro desiderio di normalità, con quelle che sono le Leggi universali.

 

Consideriamo allora, la difficoltà relativa al fatto di avere una mentalità di questo genere, perché mi rendo conto che dall’essere completamente sovvertiti e capovolti, e dunque avere una visione rovesciata delle cose al riprendere finalmente una posizione universalmente corretta, davvero ce ne va e ce ne corre...

 

Tuttavia, non dovremmo partire da questo principio:

se una persona vuole intraprendere una strada spirituale, percorre necessariamente questo percorso, e mentre percorre questa via, si schiarisce la vista e iniziano a emergere una serie di profonde e nuove comprensioni della realtà assoluta, impossibili da immaginare prima.

 

Se io prendo una di quelle donne della marmellata NewAge, degli angeli fosforescenti, delle tavole degli opposti fasulle e sgangherate (confutazione eseguita dal sottoscritto nel mio libro, spiegando per filo e per segno le mie ragioni in merito legate a tempo, luogo e circostanza), come sarebbe possibile che prenda coscienza della posizione miserabile in cui si trova?

 

Ecco, che sarebbe l’occasione tramite un atto di volontà della persona, non per lasciare la propria posizione, ma quantomeno per valutarne una nuova, e per poter porre in essere un paragone tra quella che è la sua posizione e la vera scienza Tradizionale. Per cui, loro non possono vantare alcunché di scientifico.

 

Ad esempio, quando si parla dell’angelologia secondo le loro concezioni occultiste e antiscientifiche, con tutti gli angeli fosforescenti da attivare, comprendiamo che quelle cose sono state inventate in ambienti teosofisti e per cui hanno un valore solamente negativo e fungono da catalizzatori di eventi negativi sia sul piano individuale che collettivo.

 

Gli occultisti, con il loro atteggiamento di possesso nei confronti della realtà assoluta, vorrebbero ridurre l’intero universo alla misura dell’io, invece che portare l’io nel suo stesso processo di universalizzazione. Ma se invece, andate a vedere la vera scienza Tradizionale dell’angelologia e della demonologia vi risulterà da subito che si tratta di un’altra cosa e di un altro livello.

 

E allora, il soggetto in questione, avendo di fronte una scienza immensa, potrà finalmente fare un paragone tra quella che è: da una parte la sua conoscenza attuale circa la questione degli angeli e dei demoni, e dall’altra la conoscenza Tradizionale sempre della stessa materia, e se sarà sufficientemente onesto con sé stesso e dunque intelligente, non potrà che rimanere sbaragliato da una scienza immensa che gli si aprirà davanti agli occhi.

 

Questa, è appunto una delle tappe del percorso che intraprende una persona che cerca sinceramente la realtà assoluta, mentre la direzione sincretista della gran parte delle persone di questa società, è quella che il Papa Benedetto XVI chiamava “la dittatura del relativismo”: tutto è tutto e nulla è nulla; l’inferno non esiste perché è entropia; lo dice la quantistica, ecc...

Queste sono tutte pseudo-idee e retoriche tutte da scartare, boicottare, e quand’anche confutare, per arrivare poi a prendere coscienza di quelle che sono le Leggi universali.

 

Il requisito fondamentale per la conoscenza delle Leggi universali è l’onestà intellettuale, senza la quale non è possibile superare la soglia della mediocrità.

 

Detto questo, interagiscono tanti fattori, perché nel processo ascetico, si aprono veramente delle porte, si risolvono davvero dei paradigmi che permettono certe conoscenze tanto sottili che la ragione non può decifrare. E dunque si acquisisce la conoscenza delle Leggi che sono ignote per loro natura entro un certo grado di realtà.

 

Per il momento mi fermo su questo punto lasciando al vostro intuito il compito di realizzarlo.

 

 

Tornando ora sul punto precedente, ci tengo a ricordare e precisare, che occorre decostruire la narrativa che sancisce a torto, che “il femminile equivale al bene”, perché è una falsità dal sapore diabolico.

 

A parte che il bene e il male vanno trascesi entrambi, e già questo di per sé potrebbe bastare a dimostrare come loro inseriscono la marmellata dappertutto, distribuiscono le calze della befana e leccornie di ogni genere al fine di far collassare gli intelletti e far così diventare la gente emotiva e facilmente strumentalizzabile.

 

Siccome non è assolutamente vero che il femminile equivale al bene, al contrario se proprio dobbiamo essere precisi, è casomai il principio mascolino che è associabile al bene.

 

La caratteristica dominante del principio mascolino nel senso ontologico del termine è data dalla sua natura ascetica e trascendente, e attraverso il trascendente è possibile realizzare i misteri più profondi della vita. Sono misteri, non perché noi intendiamo strumentalizzarli in quanto misteri come fanno gli occultisti, che smanettano simboli “come fosse il giorno del castigo” e di conseguenza li rendono diaballi, piuttosto, il grande mistero è il vero cuore. Il vero cuore non è quello sentimental-moralista composto di marmellata della lavanda gastrica stomachevole denominata NewAge, ma invece si tratta del cuore vero, del tutto reale, profondo e al tempo scientifico. L’amore vero non è fatto di carinerie, carezze e misericordismo, non è questo, perché "l’amore è scienza, la più grande di tutte le scienze", a partire dal basso per dirigere il soggetto verso gli stati più sottili dell’Essere.

In ogni Tradizione spirituale che si rispetti, si trova questo schema, costituito dai diversi stati dell’amore, dal più egoico e sentimentale, al meno egoico e più intellettuale.

 

 

Detto questo, ci sarebbero molte altre questioni da approfondire circa questo argomento particolare, tuttavia, mi piacerebbe che fosse chiaro questo punto, ovvero:

“noi non dobbiamo assolutamente ritualizzare e invocare il femminile, per il fatto che noi... Siamo letteralmente inzuppati nel femminile!”.

Siamo veramente... (passatemi il termine per cortesia...) putrefatti all’interno del femminile!

 

Ora passerò a dire due parole su quello che è l’aspetto psicologico, per dire, che con questa storia dell’invocazione del femminile, viene rafforzata l’emotività a netto scapito dell’intellettualità. Per cui, viene a rafforzarsi il principio femmineo, e di conseguenza viene ad essere completamente subordinato il principio mascolino.

Ma, se il principio mascolino è l’intelletto, e quest’ultimo servirebbe per rimettere a posto le cose, e quindi per riportare una visione chiara di quello che è il rapporto tra l’uomo e l’universo o la realtà ultima, ma viene levato letteralmente di torno e viene al contrario rafforzata l’emotività, allo stato attuale delle cose qualcuno mi spiega la ragione del rafforzamento dell’emotività?

 

Ebbene, non vi fate imbambolare:

“dall’Ammore; dalla madre; dalla donna che è mamma; e da tutte le altre leccornie e confetture che dir si voglia... Stomachevoli”.

 

 

Per chi invece vuole veramente riportare in salute la società, la parola centrale è una sola:

1)Ritrovare la Tradizione!

2)Ritrovare la Tradizione!

3)Ritrovare la Tradizione!

 

 

Ogni Tradizione dove è presente il principio femmineo dominante, cestinatela!

Perché in base alle Leggi metafisiche, tali condizioni sono tipiche della fine di un ciclo di realtà sociale.

Una Tradizione del genere è nociva, al contrario invece di ogni Tradizione che ha il principio mascolino dominante.

Il cielo domina sula terra.

 

Non come se il cielo scompare e rimane soltanto la terra, e dunque tutta questa energia utile solo ad apparecchiare l’esistenza, e quindi, tanto per gradire viene ad essere ridotta la qualità alla quantità, e quindi, i presupposti secondo l’intento di mammona di creare il paradiso in terra senza Dio.

 

Salta tutti gli schemi, e noi dobbiamo riequilibrare la realtà, non entrando di proposito nell’argomentazione che riguarda l’energia estrema, ma occorre riportare l’intelligenza all’interno della società, perché quest’ultima è il principio femmineo dell’intelletto.

Ma siccome l’intelligenza è la fase femminea dell’intelletto, e non può esservi senza il suo principio, ecco che per riportare l’intelligenza all’interno della società occorre riportare l’intelletto (Cristo/Logos).

Facendo fuori l’intelletto vien meno anche l’intelligenza, e rimane l’emotività che a questo punto controlla la razio. Ma siccome la ragione di questi tempi non è più funzionale, visto che senza l’intelletto muore per disperazione, chiaramente si finisce amalgamati alla macchina...

 

Questo è il punto fondamentale...

Dovremmo trattare del “da dove nasce tutta questa faccenda...”

 

Potremmo stabilire un punto con Cartesio, che spacca la realtà in due, ovvero, lo spirito da una parte e la materia da quell’altra, e dunque, questo mondo che si sviluppa nel senso puramente materiale.

 

Anche se apparentemente sembra che vi sia la spiritualità che accompagna lo sviluppo sociale, in realtà il sacro non viene richiamato, dato che lo spirito viene puntualmente scambiato per la psiche. Non c’è da meravigliarsi in fondo del fatto che tutta la spiritualità è stata ridotta a questo livello...

 

A tal proposito, mi propongo di presentare questi principi sulla base delle mie esperienze personali all’interno delle istituzioni religiose, per dimostrarvi, come, questo tipo di pensiero non è assolutamente presentato da tali istituzioni che al tempo pretendono di rappresentare, che invece è di matrice occidentale, che nasce dalla svolta Cartesiana, e poi da uno dei tre rinascimenti che ha avuto la meglio, o quello inglese della mercificazione dei porti con la mercificazione degli esseri umani, fino ad arrivare al processo di oggettivazione del soggetto, e su questa faccenda apriremo una porta di grandi dimensioni... predestinazione luterana, Max Weber, e lo sviluppo storico sulla base della filosofia perennis, o la linea di pensiero sulla quale mi baso.

 

Allora, a Dio piacendo, intenderò dimostrare sulla base delle mie esperienze personali, come questa sovversione di principi ha diminuito l’intelligenza e rafforzato l’emotività, e questo è sotto gli occhi di tutti.

 

Diciamo, che è da ben venti anni prima del famoso marzo 2020, che ho preso coscienza di queste cose, ma purtroppo, se esiste un momento per trattare di queste cose, spesso coincide con un periodo di sofferenza sociale, tale da poter permettere una trasmissione di questo genere: si è verificato il fallimento totale di quello che è il razionalismo, e dunque, con Kant che ha portato a compimento il pensiero Cartesiano, da lì è nata la tragedia che oggi viviamo... senza mettere nel mezzo Hegel perché il discorso diventerebbe troppo vasto. Dimostrerò, come hanno interferito, fino a prendere il sopravvento, quelle che R. Guénon chiama, prendendo in prestito dall’esoterismo cinese: “le influenze erranti”.

 

 

Saluti