· 

Dal diario della mansarda - 13-08-04

“Meditando sul principio di gerarchia spirituale e sulla sua funzione nella manifestazione, mi si è aggiunta un'altra riflessione pertinente; il fatto è, che in questo tempo cosmico degenerativo e oscuro, essi si schierano di fatto con le forze negative spingendo ulteriormente le cose verso la loro dissoluzione.

I segnali che attestano questo sono più che evidenti, e ora sono colto da una successiva riflessione;

la valutazione del grado di orizzonte intellettuale di una persona, e dunque la corretta valorizzazione del fenomeno, va intesa rigorosamente in relazione alla gerarchia spirituale. La società moderna non essendo conforme alle Leggi Universali, è per questo una società ignorante, ed è dunque anomala riguardo a questo punto; la gente di oggi, sempre più scollegata dai princìpi veri che sono alla base di tutto ciò che è corporeo, pretendono di ridurre questi ultimi alla misura del loro campo di azione, al loro livello di coscienza, alla percepibilità dei loro cinque sensi, ed alla loro ragione (razio), snaturandone il concetto e svalorizzandone l'amplesso.

È possibile, acquisire la conoscenza di ciò che ci supera solamente innalzandosi ed auto-superandosi, ma data la predominante passività di questa era di Mappo o Kali, c’è la pretesa da parte della gente comune, di trascinare al loro livello ciò che li supera, per poi a causa di ciò cadere e sprofondare negli stati infra-sensibili e nelle forme inferiori di esistenza.

Negli ordini religiosi odierni, domina il principio materiale a causa della perdita della vera intellettualità, che si riflette nelle chiacchiere delle persone di tutti i giorni; contraffazione di veri dogmi, e sovversioni di princìpi, sono le attuali e puerili strutture, ove coloro che sarebbero naturalmente in grado di coprire delle cariche elevate nei piani alti della gerarchia sociale, per il loro elevato orizzonte intellettuale sono invece tenuti nei piani bassi della gerarchia di competenza, impedendo loro ogni tentativo di esordire attraverso metodologie moraliste e demagogiche.

Un ordine religioso qualsiasi di siffatta struttura, non fa altro che confondere ulteriormente le persone, che entrano con le loro problematiche, e che spesso ne escono devastate.

Non è mia intenzione dilungarmi ulteriormente su questo argomento, ma vorrei far notare che nell’organizzazione Buddhista della quale faccio parte (1): viene preso maggiormente in considerazione ed esaltata, una persona che ha tenuto una esistenza di perdizioni e contaminazioni di ogni sorta, e che poi è riuscita a cambiare diametralmente direzione e uscirne, piuttosto invece che esaltata, una persona che ha dimostrato di avere un livello intellettuale naturalmente carico di positività e di amor proprio, che a fronte delle sue moltissime difficoltà ha saputo resistere ad ogni tentazione vitale, mantenendo un profondo contatto con la propria coscienza, e senza mai abbassarsi ai livelli delle energie distruttive, senza tempestivamente rialzarsi nei piani dignitosi dell’esistenza.

Gli incoraggiamenti dei sentimental-moralisti, innalzano istintivamente le persone della prima categoria, ovvero, quelle che non hanno un intelletto sano, a causa di essersi lasciati trascinare nei bassi livelli di realtà dell’essere universale dalla potenza distruttiva, ed ignorano le persone che hanno al contrario una grande apertura universale. Casca la loro attenzione su quelle persone della seconda categoria, perché hanno la necessità “superstiziosa” di sfogare le loro possibilità inferiori, che sono della stessa sfera di realtà di coloro i quali sostengono, i quali non sono stati sufficientemente dipendenti nei confronti del principio supremo, e per questo si sono lasciati travolgere dalla passività del mondo, e decentrandosi rispetto al centro universale non hanno resistito alle tentazioni. Quindi il fatto di sostenere questo tipo di persone rispetto ad altre a loro superiori, rappresenta la loro pretesa della loro stessa possibilità di salvezza in ogni momento, a prescindere da qualunque legge universale, nei confronti delle quali essi si sentono svincolati, in forza di quell’atteggiamento che origina dalla loro natura meschina, e profondamente irresponsabile nei confronti di sé stessi e quindi (eterno ritorno) degli altri.

Al contrario, non cade la loro attenzione sulle persone che hanno prodotto un maggior valore, nonostante “abbiano fatto poco rumore”, perché nella loro concezione delle cose (dalla piattaforma passionale ove essi sono collocati con tendenza all’ignoranza), il fatto di evitare le cadute vitali che porterebbero a perdere definitivamente la bussola, implicherebbe quella “volontà di volontà” per cui loro non sono disposti ad attivarsi in tal senso, al contrario invece, tale atteggiamento virtuoso, appartiene unicamente a coloro che non hanno niente a che vedere con il loro modo di concepire l’esistenza, che è fatta di; pathos, di gusti e disgusti, allegrie e depressioni, eros e sangue, pace e guerra, piacere e dolore. Per questo non sono in grado di contemplare tali virtù. Al contrario, per loro è virtuoso solo ciò che esalta con carezze e schiaffi, salute e malattie, nascite e budella, o nel senso pieno del termine; “l’esistenza materiale”, che offre loro, la possibilità di protrarre più a lungo possibile il loro senso del possesso (sesso-possesso).

Dunque, le persone della prima categoria enunciata nel presente scritto, quelle degne di essere da loro omaggiate possono essere strumentali al gossip, e quindi, offrono la possibilità di riconfermare in coloro che li sostengono e li esaltano, il loro stato di passività nei confronti dei loro oggetti dei sensi.

Al contrario, coloro che sono saggi e realmente meritevoli di particolare attenzione andrebbero semplicemente contemplati con il dovuto stato vitale e salutati con l’intelletto. 

Per gli automatici, ciò implicherebbe di fatto che dovrebbero essere attivi al loro cospetto, e disgraziatamente per loro risulterebbe quell’amaro risveglio che preferirebbero volentieri rimandare. Allora, gli automatici, preferiscono esercitare “il pietismo” su coloro, che per loro rappresentano la possibilità di “sconto di pena” metafisica, dopo il bagno sanguinolente e il doloroso travaglio che loro sanno che dovranno affrontare per il loro tanto caro oblio dei sensi e della mente. Ma occorre tenere presente in ultima istanza, che senza cogliere l’occasione di fare le dovute offerte a chi, di fronte ad una onesta e limpida analisi ha dimostrato il suo più grande valore, questo pietismo è deleterio e distruttivo per loro stessi e per gli altri, poiché non siamo al di là della soglia dell’ego.

Costoro, se solo si liberassero dalla condizione del piccolo cuore, o meglio dalla “fase inferiore del cuore”, potrebbero vedere tutti gli esseri e la loro luce da loro emanata.

In questo modo, si stabilisce una vera gerarchia spirituale e quindi la lode alla Legge Universale.

 

Fabio Lapini

 

 

(1) Senza nulla intendere all'istituzione in questione, come oggetto di spunto per la presente argomentazione, alla quale più che profondamente grato della conoscenza che mi ha fornito, che ha fornito a tantissima gente, e dell’occasione che mi ha offerto per poter evolvere sugli stati più superiori del mio essere; ma soprattutto, riconosco appieno la sua importante funzione evolutiva per le persone di questo tempo. Pertanto il presente scritto, non è volto in modo “ingiurioso” contro quest’ultima, ma intento a segnalare in questo caso un problema, che ai suoi fini, è del tutto controproducente, per svariati motivi che ora non sto qui a spiegare. Opposto invece, è l’atteggiamento dei quei tanti “Barabbisti” (o come li definisce F. Nietzsche; “i fannulloni pubblici”, nei confronti dei quali prendo le più ferme distanze!), che invece allacciare il proprio pensiero all’Universale e quindi di individuare un problema alla luce della conoscenza, inveiscono semplicemente sotto le direttive del loro falso sé, non valorizzando obbiettivamente il loro scenario rappresentativo, al solo scopo distruttivo.

Articoli