· 

Massacro simbolico

Nel presente articolo, vorrei trattare brevemente la questione fondamentale della nostra società, e in particolar modo, prestando la massima attenzione a quelle che a mio avviso sono da considerarsi le cause più profonde e al tempo sconosciuteche non di meno, determinano questa come ogni altra società di ogni tempo. A tal proposito vorrei portare alla luce queste cause, affermando che: «tutti i Simboli Sacri sono stati, più o meno sconsideratamente, per non dire, spesso deliberatamente violati», e anzi, potremmo definire questo fenomeno; «un vero e proprio massacro simbolico», in un crescendo esponenziale da molti secoli a questa parte, spingendo particolarmente al massimo livello tale sovversione nel corso degli ultimi passati decenni.

 

Ed eccoci dunque di fronte agli effetti iniziali di quel che è stato provocato!

 

L'incoscienza, la disonestà, l'ipocrisia e la perversione di questa società ha raggiunto livelli insostenibili, tant'è, che tutto ciò che di bene e di bello è manifesto di questo sistema di mondo, è edificato su un profondo substrato di sofferenza, che per determinate caratteristiche proprie di questi tempi, quali da una parte il crollo intellettuale con annessi e connessi e dall'altra la potenza della tecnologia, è particolarmente invisibile e silenziosa.

 

Di avvertimenti, che tutta questa situazione insostenibile stava esplodendo ne abbiamo già avuti in abbondanza, ma l'arroganza dell'uomo moderno di credersi Dio «nelle sue molteplici espressioni» al contrario è continuata a crescere, anche, e soprattutto «sulla spinta prodotta dall'operazione di violazione del Sacro!».

 

Il motivo dello stato attuale delle cose, consiste in estrema sintesi, nel fatto che: «la nostra Tradizione spirituale, che avrebbe dovuto accompagnare la nostra società entro questo inevitabile tempo crepuscolare, e proteggere dunque le persone da tutte le perdizioni», ivi inclusa, tra le molteplici «la religione della scienza», non è stata profondamente conosciuta e ne mantenuta a causa della caduta intellettuale relativa a questo tempo cosmico finale.

 

Saltando le varie tappe storiche che hanno colpito in maniera massiccia questa conoscenza rivelata dall'albore dei tempi, da un certo punto della storia, le questioni riguardanti «la Verità assoluta» hanno iniziato la svolta degenerativa a cominciare da Cartesio, e proseguendo nell'era dell'illuminismo nella quale tale atteggiamento è stato definitivamente e pienamente sancito, sostituendo l'oggetto principale quale era Dio che sino ad allora era situato al centro delle società, con l'uomo, che è divenuto per questo centrale osservatore della natura («Dio si è fatto uomo e l'uomo si è fatto Dio» - s.Atanasio ripreso a posteriori dalla filosofia di Ludwig Feuerbach).

 

Allora il progresso, ovvero: «lo scorrere del tempo come produttore di bene in quanto tale» è divenuto l'unico credo comune, e la sacralità con tutta la sapienza della matematica Sacra è stata sostituita dalla tecnica e dunque dalla fisica classica, moderna, teorica, e infine quantistica.

 

La coscienza sociale, che avrebbe dovuto portare l'umanità lungo il suo sviluppo nel divenire ad alleggerirsi e a sublimarsi alla coscienza Divina (beninteso non disgiunta dalla tradizione spirituale, che, come abbiamo accennato non è stata doverosamente rivivificata, e dunque resa pienamente attiva nella sua funzione di «far permanere quegli elementi di ordine sovrannaturale», anche, e soprattutto per ciò che concerne il giusto rapporto dell'essere umano con il suo ambiente esterno, e per la sua piena conoscenza della natura materiale) al contrario è precipitata passivamente nella direzione opposta, e quindi in senso discendente, in forza della spinta data dalle varie categorie dell'unica corrente anti-tradizionale, che hanno suscitato alla causa negativa in assoluto più fondamentale, ovvero «la violazione dei Simboli Sacri», a sua volta causa dello sdoganamento di indefinite potenze di natura demoniaca, e pertanto tale coscienza sociale è divenuta sempre più subumana nel suo stesso processo di oggettivazione del soggetto.

 

La profondità di questo senso sfugge per sua natura ai più, ma dovevo in ogni caso porlo in essere qui e ora, affinché venisse inteso e condiviso foss'anche da quei pochi che ne comprendono la sua reale portata. In altri termini: se tra le "poche" persone che sentono la mancanza di valori nella società, di queste, solo una esigua parte sanno della «totale dissacrazione della società» e ne portano il peso!

 

Nonostante tutto questo, nonostante a livelli più profondi i simboli sono stati maneggiati impunemente e violati, la gente continua ancora, rimpiattata, a non considerare irresponsabilmente che tutto dipende dalla propria conversione.

 

 

 

Fabio Lapini