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I Custodi della Terra Santa

 

 

"La caduta dell'ordine del Tempio

è stato il più grande cataclisma dell'occidente".

 

Jules Michelet

 

 

Ho deciso di produrre il presente articolo, dopo che mi sono trovato, a dire il vero un po' spiazzato, di fronte ad alcune critiche mosse nei confronti dell'Ordine del Tempio di Salomone, accuse verso quest'ultimo in palese stile squisitamente "cospirazionista", e che, sempre seguendo tali linee di pensiero di gran lunga più sensazionalistiche che profonde, l'Ordine del Tempio sarebbe stato la causa del mondo capitalistico attuale, prima ancora che cultore e promotore di eresia e satanismo.

E sempre secondo questa visione della cosa, "la sua fine sarebbe da valorizzare come una liberazione e un vantaggio per il nostro mondo", in quanto colpevole di monopolio finanziario, commerciale, promozione di guerre, e infine, cultore di pratiche occulte e sataniste. Di conseguenza, il Re Filippo IV e il suo entourage, sono da vedersi a rigore, sempre seguendo questa loro linea di pensiero, come dei buoni sammaritani, che, con spirito nobile, non avrebbero organizzato un immenso piano diabolico a scopo personale, ma avrebbero agito per liberarsi e liberare la società del tempo dallo strapotere dell'Ordine del Tempio. Il tutto, rincarando la dose della loro argomentazione, sventolando la questione dell'eresia Templare e dei riti satanici.

 

Per la confutazione di queste idee, si può contare sui resoconti storici, che si possono reperire facilmente tra le varie pubblicazioni degli storici di rilievo, che hanno dimostrato senza alcun partito preso, tutto il contrario di quanto da loro è sostenuto.

 

Tuttavia, nonostante le prove a sostegno del fatto che "i Templari sono morti da martiri, e che i loro detrattori erano veicolati dalle potenze diaboliche" per la formazione del futuro materialismo anticristico dell'occidente e del mondo intero, la questione dell'Ordine del Tempio non è risolvibile in conclusione, né in un senso, né nell'altro, perché il suo mistero è, e rimarrà, sempre "ermetico!".

 

A tal proposito farò alcune considerazioni essenziali, che costoro, per la loro formazione mentale non possono tenerne conto, beninteso però, che tali considerazioni non esauriscono affatto ciò che viene detto ora, ma rappresentano "solamente quella scintilla" necessaria a accendere l'intuito in coloro che sono qualificati per assaporarne il contenuto:

L'epurazione dell''Ordine del Tempio, ha segnato una tappa decisiva della storia dell'occidente e poi del mondo intero, poiché ha segnato l'inizio del puro materialismo.

 

Allora, noi al contrario, sosteniamo che: con l'epurazione dell'ordine è saltato l'ultimo baluardo di protezione dalla deriva dell'anarchia intellettuale e dalla sovversione sociale.

 

La funzione simbolica tra le principali, consisteva nel preservare "l'unità tra spirito e materia", affinché il Pensiero puro" fosse mantenuto nel divenire, ma con la caduta dell'Ordine non è stato più possibile mantenere tale unità essenziale nella società, fino a quando di conseguenza, dopo pochi secoli è avvenuta "la netta spaccatura tra spirito e materia" con l'avvento del dualismo Cartesiano e la nascita della filosofia moderna, procedendo con uno dei tre rinascimenti in atto, o quello inglese; quello dell'assoluta immanentizzazione, del razionalismo calcolante, e della mercificazione assoluta.


Pertanto, trattare la presente questione dal punto di vista storico e morale, dal punto di vista dell'indisciplinato uomo contemporaneo di un mondo totalmente dissacrato, è del tutto insufficiente, per non dire, qualora non venissero fatte le dovute considerazioni, assolutamente fuorviante.

 

Lo stesso vale per la questione delle ricchezze possedute e il denaro gestito dall'Ordine (altro cavallo di battaglia dei detrattori dell'Ordine), poiché trattasi di una realtà secondaria, che non può che essere interpretata in maniera distorta se non si è giunti a realizzare dapprima la funzione profondamente simbolica dell'Ordine del Tempio.

Di conseguenza, l'idea di identificare quest'ultimo come la causa del capitalismo moderno per via del monopolio finanziario e commerciale, delle sue ricchezze e delle sue funzioni bancarie, è un idea del tutto profana che può essere generata solo da mentalità realmente progressiste, che non avendo una visione metafisica ma immanentista della vita e in questo caso della storia, e dunque analizzando questo fenomeno sull'asse cartesiano "dello scorrere del tempo come produttore di bene in quanto tale", considerano "tendenzialmente" ogni trasformazione sociale, di per sé, come conquista, miglioramento, e liberazione.

 

Al contrario, chi ha ideato l'Ordine del Tempio, conosceva le Leggi metafisiche universali e le leggi cicliche del cosmo, e tra i suoi scopi principali dell'Ordine, oltre a quello di riportare in occidente gli elementi Tradizionali perduti, oltre a quello di riportare il valore nella società del tempo, oltre a quello di ispirare e controllare le cavallerie corrotte, una delle sue funzioni fu quella di accompagnare spiritualmente la trasformazione sociale di quella fase temporale: tecnica, culturale, ed economica.

 

Ebbene, coloro che pretendono di ridurre l'intera realtà dell'Ordine del Tempio entro i ranghi finiti della ragione e della morale (analitico e sentimentale), non possono che arrivare sempre alle stesse conclusioni per tutto ciò che trattano, o riducendo ogni volta la realtà integrale di un particolare grado dell'esistenza al loro piano di comprensione.

 

 

Ma dalla prospettiva metafisica le cose non stanno in questo modo:

 

La visione metafisica universale e dunque della scienza sacra, che permette di approcciarsi alla stessa realtà oggettiva ma considerandola dentro lo sviluppo storico in chiave ontologica, che considera "il distanziamento del mondo (come dell'intera manifestazione) dalla luce cosmica originaria in rapporto direttamente proporzionale allo scorrere del tempo", e quindi diametralmente opposta alla visione progressista dello "scorrere del tempo come produttore di bene in quanto tale", e quindi, al contrario, ignorando completamente la teoria evoluzionista e dell'asse Cartesiano, ma anzi, adottando quella dell'involuzione e della caduta del Pensiero in rapporto ala caduta dei tempi, tale visione, quando non è contaminata dal sentimentalismo, risulta essere la visione conservatrice per eccellenza: la visione Tradizionale non trova un determinato vantaggio di per sé ogni qualvolta che la società avanza e si modifica e si sviluppa nella storia e nel tempo, ma tiene conto del rapporto che lo Spirito, o meglio il Pensiero deve avere lungo tutto lo sviluppo storico, o in altri termini: del mantenimento della Tradizione Spirituale nella società, in modo che gli esseri abbiano la possibilità di realizzarsi spiritualmente durante la fase crepuscolare e finale del cosmo.

 

 

A questo punto, ci tengo a fare una precisazione:
Siccome sono stato additato (seppur bonariamente), "a torto", di prendere le difese dell'Ordine per motivi di natura sentimentale o religiosa, vorrei chiarire che ciò non corrisponde minimamente alla realtà, poiché di fatto ho preso le difese dell'Ordine come avrei preso le difese di qualunque "altra realtà Tradizionale", come ho già fatto ampiamente nelle mie pubblicazioni.
Questo conferma anche, l'incompetenza da parte di taluni circa l'oggetto in questione, perché l'Ordine del Tempio per il simbolo e le simbologie che rappresenta, si estende ben al di là di ogni sentimentalismo, e prendere le difese dell'Ordine in modo veramente funzionale, non può che essere un atto puramente intellettuale.
Tali allusioni, quando non sono mosse in malafede a scopo demagogico, sono comunque condizionate dai limiti del sentimental-moralismo e della ragione, che sono gli stessi limiti che determinano il metro di misura per la comprensione del fenomeno "Ordine del Tempio".

 

Ecco, che allora arrivano a presentare le loro conclusioni circa "la degenerazione dell'Ordine" in quanto causa naturale della sua epurazione, ma siccome il loro punto di vista non supera mai quello morale, non riescono a concepire il fatto, che: "il profondo simbolismo che rivestiva l'Ordine "non era soggetto ad alcuna degenerazione", ed era "la loro essenza stessa", e ciò che è successo circa la fine dell'Ordine volendo e potendo vedere in profondità sul piano più sottile della realtà, non essendo possibile applicare in questo caso "la legge naturale della compensazione delle cose" riferendosi semplicemente a un regolamento di conti tra l'immoralità del Tempio e la moralità dei suoi detrattori (come vorrebbero sostenere i liberal-progressisti), ma in realtà sul piano più profondo, si è trattato: "dell'attacco del contro-simbolismo, o delle forze contro-Tradizionali nei confronti dell'Ordine del Tempio, che rappresentava rigorosamente, la difesa e la protezione simbolica dell'occidente contro le potenze oscure".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 «L'epurazione dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio rappresenta

la frattura dell’Occidente con la propria Tradizione;

una tradizione che era religiosa e guerriera al tempo stesso,

mediatrice tra il Potere Temporale e l’Autorità Spirituale».

- Renè Guénon -

 

 

 

 

«...[...]... I Cavalieri Templari, a differenza dei cavalieri comuni, sapevano del "Terribile", o l'imprevedibile e l'incontrollabile, capace di frantumare ogni certezza e di immergere chiunque nella sofferenza interminabile, strettamente connesso con la «Gloria terrena», e quindi, sapevano che nulla di bene sarebbe mai scaturito dal valore terreno fine a se stesso, e che ogni vantaggio derivato, si sarebbe riversato nuovamente nel mondo e nella sofferenza. Accettando la regola del Tempio, ogni cavaliere come ogni altro tipo di associato, rilasciava completamente tutti i propri averi all’Ordine. Ecco quindi che la passione di ogni soggetto, veniva obbligata dalla Santa regola a mantenersi entro determinati ranghi per potersi volgere verso il suo principio superiore della virtù, piuttosto che precipitare naturalmente in quella inferiore dell’ignoranza. La rigida regola monastica obbligava all’ammansimento del falso ego, e con un ego ridotto ai minimi termini le loro attività secolari dovevano rendere alla loro massima efficienza. I precetti di castità e povertà e dell’amara vita condotta, sancivano ulteriormente questo principio ponendo i singoli soggetti a usufruire esclusivamente della potenza spirituale. Ecco dunque, la ragione del perché solo un Ordine Superpartes di siffatta costituzione dovrebbe vigilare sopra tutte le attività umane; un ordine costituito da uomini dalla natura prevalentemente contemplativa, disciplinati, ascetici, inconcupiscibili e incorruttibili, che mantengono spiritualizzate tutte le loro azioni, e sempre pronti a sacrificare la loro esistenza, non per la patria, non per il popolo, o per nessun’altra appartenenza o identificazione terrena, ma solo e unicamente per la realtà assoluta. L’Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo del Tempio di Salomone svolgeva una funzione essenziale, rappresentando simbolicamente «l’immensa potenza in terra della pienezza spirituale». La sola presenza simbolica di questo Ordine, determinava in sé e di per sé, la corretta considerazione del valore nella mente dei laici e dei religiosi (a prescindere che fosse da loro riconosciuta o meno), e di conseguenza, la comune e condivisa «concezione di potenza», con la presenza dei monaci cavalieri veniva sublimata alla Gloria Celeste: "con la presenza dell’Ordine, dei suoi monaci cavalieri, e di tutti gli altri soggetti costituenti, la comune concezione secolare della potenza, non poteva più essere intesa nella sua massima accezione, semplicemente come fama e ricchezza individuale, al contrario, nei Templari e per mezzo della loro rappresentanza simbolica nella società, la concezione di potere terreno in tutte le sue egoiche espressioni, e dunque presa di per sé nel senso della piena realizzazione esistenziale, veniva ad essere in qualche modo strappata al mondo e riportata nell’eternità, restituendo a questa il carattere Divino e universale, in stretta correlazione allo stato di bassa contemplazione di ogni singolo membro dell’ordine". 

L'ordine dei Cavalieri del Tempio, scartando sin da ora tutto ciò che in merito si potrebbe dire, a ragione, per ciò che concerne tutta la sua struttura nel complesso, e qui ponendo lo sguardo solo al suo aspetto puramente simbolico, ha avuto una funzione ben lontana da quella che possa immaginare la gente speculativa:

«I Templari erano il filtro che separava e vagliava la zona dell'ombra da quella della luce, l’anello di congiunzione di tutta la conoscenza, e il motore immobile Occidentale.

Con l’epurazione dell’0rdine dei Cavalieri del Tempio, per l’occidente è cominciata l’era più oscura e sovvertita tra tutte, e soprattutto, "si è messo a congedo determinate simbologie essenziali" che avrebbero garantito l'ordine sociale del divenire. 

Poiché di colpo è venuto a mancare il simbolo che legava il cielo alla terra, e che sanciva perennemente "l’insuperabilità della potenza Divina su quella mondana", e che lasciava intendere, che il valore della nobiltà sconfinasse ben al di là dal normale modo secolare di concepirla, e che ogni fenomeno di potenza terrena estesa al suo massimo sforzo individuale risultasse sempre in sé quel limite insuperabile che presto o tardi andava pagato a caro prezzo, con la sua scomparsa è cominciata la catastrofe: «la Chiesa ha perduto la conoscenza dell’Essere, rimanendo con la sola concezione esterna di Dio (Sommo Ente); l’individualismo è montato a dominio in ogni ambito sociale; la Gloria celeste si è ridotta alla pura gloria terrena; il potere temporale ha usurpato la posizione spettante all’Autorità spirituale; la potenza ha assunto un senso puramente materiale; l'ignoranza è dilagata esponenzialmente; e la coscienza collettiva è totalmente collassata; "le forze celesti hanno cessato di partecipare alla società, e viceversa le forze psichiche sono aumentate esponenzialmente"; le cavallerie e i principati d’Europa ricominciarono a esercitare i loro poteri indiscriminatamente».

 

...[...]... Il Cavaliere Templare, poiché è completamente assorto in sé non riesce più ad associarsi al mondo, prendendo le distanze da ogni tipo di azione che a questo lo lega. Egli non riesce a scollegare la sua anima dall'Essere, e dunque le sue azioni sono il riflesso della profonda contemplazione. Completamente trascinato dalla corrente ascensionale, il Templare rimane totalmente estraneo a ogni interesse mondano, e soprattutto completamente trascendente a ogni gloria terrena. La sua forza è la pura espressione del verbo, il suo completo abbandono a Dio e la sua costante e integrale presenza Divinizzata, determinano le sue azioni dal profondo delle viscere del Divino originario. 

Il Cavaliere del Tempio non vive la morale, prende le distanze dall'individuale, è dominato da un buon senso naturale, e si muove nella profonda contemplazione delle camere segrete del suo essere; egli affonda le sue radici nella profonda pace interiore, situata alla sorgente Divina di tutte le cose, nei confronti del quale sacrifica la sua intera esistenza, e nei confronti del quale egli è totalmente sottomesso. 

Il Templare si dissocia da tutta la dimensione istintiva che è alla base della psicologia e dell'agire mondano, incluso di tutto il naturale agire cavalleresco.

L’alta simbologia dei Cavalieri del Tempio è perfettamente ermetica e non alchemica, ed è per questo che oltrepassa ogni speculazione. Tuttavia, vi sono le simbologie più sostanziali e più esterne all'Ordine, operanti sempre più nella manifestazione e dunque sempre più alchemiche. Ma le simbologie essenziali dell’Ordine nella loro purezza, sono ben lontane dalle interpretazioni dalle varie mistificazioni in voga di questi tempi, poiché i Templari dimoravano all’interno della loro profonda conoscenza sacra, trasposizionando le loro azioni al di là del tempo, e dunque non vivevano il tempo presente così com'è di comune intendimento, per diverse ragioni legate ai loro complessi rituali e alla loro regola ferrea. Per la loro principale e duplice funzione simbolica figurativa di monaco/cavaliere (e qui su questo punto si potrebbe aprire la porta di un labirinto di conoscenze notevolmente profonde), costituivano un simbolo che reverberava nell'universo, talmente inaccessibile che può essere contemplato solo da una minoranza ristrettissima di persone. Solo per questo simbolo, tutte le loro azioni erano di per sé già spiritualizzate. 

Dunque, si nasconde una profonda Scienza Sacra che riguarda questo punto particolare, centrale rispetto ai molteplici altri punti sviluppabili ulteriormente, che oltretutto è anche trasposizionabile a sua volta su ulteriori e differenti gradi di realtà, nella loro ripartizione gerarchica dell’Essere universale. 

Questo livello di coscienza "standard" del monaco/cavaliere, non può essere per sua natura di facile realizzazione, rappresentando il massimo grado della virtù materiale, in quanto ponte di collegamento tra «la massima Attività celeste e la massima potenza terrestre». Ecco, che ci troviamo nell'ambito del puro esoterismo, che dunque rimane inaccessibile a tutti coloro che non hanno raggiunto quel livello, tale, da far si che nonostante tutti gli sforzi possibili immaginabili, non sia possibile neanche e solamente accostarvisi. 

Dalla prospettiva esoterica, la sfera religiosa assume un significato e una funzione totalmente opposta a quella del comune fedele; per l’esoterista la Religio assume un significato del tutto sostanziale, in quanto base di supporto per erigere la torre spirituale. Ecco perché l'attività esoterica respinge ogni speculazione sentimentale, che nell'attività del Cavaliere del Tempio “ideale”, e quindi inteso nel senso più virtuoso del termine non ve ne era la minima traccia

L’ordine dei poveri Cavalieri di Cristo del Tempio di Salomone è frainteso dagli speculatori e dagli occultisti, troppo lontano per i profani e ideologizzato dai fanatici. I Templari erano come dei fantasmi per il popolo laico, per i guerrieri franchi, per il panorama sacerdotale, e più avanti lo divennero anche per la vasta platea degli egocentrici pseudo spiritualisti odierni. Ma, contrariamente a queste concezioni, essi erano essenzialmente l’esatto opposto dei fantasmi; l'Ordine dei Cavalieri del Tempio, simboleggiava «il presente trascendente» che fuoriusciva sgorgante e irradiante, dalle linee di intersezione che separavano i vari ambiti e spazi della società, in quanto potenza dell'Assoluto che proteggeva e che avrebbe poi continuato a farlo; da una parte difendendo l'occidente dal suo divenire sempre più sotto l'attacco delle forze oscure; e dall'altra a mantenere in forza vitale le anime condizionate, al fine di affrontare nella maniera migliore possibile questa realtà sempre più oscurata, implicita alla caduta del Cosmo, che accelera il suo moto discendente sino alla fine di questa era finale. 

La ricchezza interiore di questo Ordine è infinita, e questi sono solo dei brevi accenni, oltre i quali ci sarebbero altre molte cose da trattare circa la loro funzione puramente simbolica, ma per ora dobbiamo fermarci qua».

 

Tratto dal mio libro "La mansarda e la cavalleria" cap XIII° Agni in pace at leones in proelio.

 

 

 

In conclusione, c'è da dire inoltre, senza tono accusatorio contro chicchessia, che si fa presto a trascinare l'opinione pubblica, da una parte piuttosto che un'altra usando le categorie della morale, ma non di meno, ignorantemente, si conducono le persone verso il loro stesso decentramento rispetto all'assoluto.

 

Purtroppo assistiamo ancora una volta al "massacro simbolico", operato anche e soprattutto da tutti coloro che masticano termini come "esoterismo", termini che hanno un significato talmente trasparente e informale che meriterebbero di fermentare più a lungo nel pensiero prima di passare all'esplicazione verbale com'è in uso in questa società profondamente caduta.

 

 

 

 

 

 

«In forma dunque di candida rosa, mi si mostrava la milizia santa

che nel suo sangue Cristo fece sposa».

 

 (Divina commedia - Paradiso canto XXXI)

 

 

 

 

 

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