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Dietro le quinte delle quinte

Come ho già approfondito negli audio/video precedenti a proposito della Tradizione, dell'anarchia intellettuale, e del dominio dietro le quinte delle quinte e quindi riguardo alla sfera del simbolico prima di ogni altra, dunque se vi è un qualcosa che si possa fare innanzitutto rispetto alla situazione entro la quale ci ritroviamo, consiste nel ritrovare la Tradizione, unica via per risolvere il paludoso stato di anarchia intellettuale, e così produrre un simbolo(1) che determinerebbe le buone circostanze nel profondo della società.

 

 

Tutto questo percorso fino alla produzione di questo simbolo sociale, può avvenire (senza contare le leggi naturali come il tempo, che, come suol narrare il luogo comune: "prima o poi sistema le cose") solo a partire dalla creazione di un simbolo.

Si, proprio così: per ristabilire l'armonia sociale, dovremmo partire dal produrre un simbolo dentro ciascuno di noi, ovvero ritrovare la nostra vera natura.

 

Non è mai troppo insistere, dato che a coloro i quali mi rivolgo, e quindi una gran fetta della popolazione, o coloro che, per questioni più o meno accidentali hanno preso consapevolezza di ciò che sta accadendo riattivando la loro ragione, ma non hanno ancora preso coscienza, e quindi per i limiti inerenti alla loro struttura psichica sono ignari; 

1) di ciò che essi stessi stanno rappresentando nella sfera del simbolico, sia in senso positivo o negativo; 

2) quali siano le forze realmente in campo; 

3) della reale possibilità che essi stessi nella loro più totale insaputa siano veicoli di queste stesse potenze.

 

 

 

A tal proposito vorrei fare alcuni esempi di pura simbologia:

 

La simbologia copre tutti gli aspetti della vita, dal semplice psicologico allo spirituale. 

Dal lasciare ordinato l'ambiente per influenzare positivamente gli altri, fino a arrivare a certe prese di posizione interiori, come ho già spiegato. 

Dal vestire, al parlare, ogni espressione influenza l'ambiente.

Sono princìpi di psicologia basilari. 


Ma, la sfera simbolica si estende ben al di la della manifestazione sottile, scendendo ben più nel profondo, e qui siamo nel dominio della metafisica.


Un voto o un fioretto ad esempio, è un principio metafisico: un simbolo che prende luogo laddove le azioni, causate sempre da determinati diaballi, o contro-simboli risultano inefficaci.

 

Simbolo, è anche pregare secondo un metodo realmente Tradizionale(2).


Il simbolo viene a prodursi anche, adempiendo in primo luogo alla propria disciplina spirituale, che è l'unico mezzo con il quale è il possibile verificare il nostro reale stato psichico, e in secondo luogo adempiendo alle proprie responsabilità materiali;


Se consideriamo come ho già approfondito nei miei scritti precedenti a proposito di questa società assolutamente anti-Cristica, e dunque non conforme alle Leggi universali, possiamo vedere ovunque contro-simbologie in forma di usi, costumi, e atteggiamenti effettivamente negativi, ma, che a causa dell'assenza di pura intelligenza a livello sociale, e della sovversione di princìpi e di senso che ne deriva, tutte queste cose sono passate ad essere valorizzare come positive.


Altro esempio: un altro simbolo molto importante viene a prodursi ogni volta che omaggiamo le persone di spirito nobile, e ci dissociamo dalle persone ignobili.

A questo punto, potrebbe sollevarsi il dubbio legittimo su come sia possibile discernere obbiettivamente tra chi sia effettivamente nobile da chi non lo sia.


Ed è proprio qui, come in tutti gli altri casi, che entra in gioco ogni attività spirituale, e in primo luogo la preghiera, con spirito di riconoscimento delle nostre limitazioni connaturate alla natura umana. 

Ecco, che è proprio da questa attività, con l'atteggiamento corretto (simbolo), che la nostra persona si rende assolutamente recettiva all'intelligenza, il sapere necessario per scindere di volta in volta al di là di ogni inganno dell'apparenza, e al di là di ogni buona rappresentanza sul piano etico/morale chi è meritevole di essere omaggiato e sostenuto da chi non lo è.


(A tal proposito vorrei ricordare il profondo insegnamento implicito nella vicenda tra Pinocchio e il Mangiafuoco).

 

 

 

A livelli più ancora più profondi, vorrei trattare di un ulteriore simbologia che richiede una grande intensità intellettuale:


Una volta che si è giunti ad essere profondamente a conoscenza del "reale stato di cose", quindi del fatto che questa società è assolutamente anormale essendosi sviluppata in maniera puramente materiale; che è una società alla deriva, né pensata, se non in termini quantitativi e calcolanti, e dunque, né pensante e totalmente fuori corrispondenza dal suo centro universale, e allora, quando si è costretti inevitabilmente a procedere all'interno del suo trend, visto che con le azioni non è possibile fare nulla per riportarla al suo centro, ebbene, il simbolo rispetto a questa condizione si viene a produrre quando; da una parte l'intelletto è orientato indietro verso le società Tradizionali e quindi si connette all'essere, e dall'altra la mente che opera nella società attuale, moderna e caduta.

Questo fatto, da una parte permette di mantenere un certo adattamento senza essere completamente assimilati, e dall'altra, come abbiamo già spiegato altrove, come ogni simbolo prodotto richiama l'attenzione delle potenze celesti.


A scanso di equivoci, vorrei precisare che tale orientamento intellettuale non è da intendersi affatto come un atto immaginario, ma sarebbe più corretto parlare di "realizzazione virtuale".

"La realizzazione virtuale anche se non è ancora divenuta effettiva, lungi dal non esser nulla".

 

 

 

Contemplazione, meditazione, azione, agitazione:

 

Dapprima la contemplazione, che a partire dalla sfera dell'azione, o da quella ancora più bassa dell'agitazione, si raggiunge solo attraverso la meditazione ascetica, che attraverso determinati passaggi pratici e gioiosi, ma spesso anche dolorosi include in sé la necessaria conversione, e dunque, non ci riferiamo qui a quelle blande meditazioni dell'acqua fresca, del vuoto, dell'interiorità ecc...

 

Le circostanze che stiamo attraversando, sono tali a causa "dell'inflazione delle azioni" svuotate dalla loro essenza contemplativa e dunque indipendenti dalla loro origine spirituale.

 

Ogni azione afferma la nostra identità al mondo, e questo è il motivo principale del principio della sacralizzazione sociale (come abbiamo giù spiegato precedentemente a proposito delle società Tradizionali), in tutti i suoi aspetti sia collettivi che individuali, che consiste nell'escludere il soggetto dall'identificazione con le sue stesse azioni, non per il suo sradicamento (come ben possiamo vedere molto spesso oggigiorno), o in altri termini come effetto del tradimento nei confronti di se stesso, ma al contrario, è proprio per l'assoluta presenza del soggetto nei confronti di se stesso (simbolo), e dalla sua dipendenza dal principio supremo, che egli si fa strumento della sua stessa ascesi. Ecco, come l'agire per mezzo della concessione della Grazia divina, e dunque nel processo di universalizzazione dell'io, passa ad essere espressione dell'io individuale all'espressione del Sé universale, dove il soggetto in linea di principio svolge la sua funzione marginale e periferica e proprio per questo altrettanto ascetica.

 

Ecco come l'agire, consacrato, non rimanda i suoi pesanti effetti dovuti come abbiamo visto all'identificazione dell'io con il mondo e le sue leggi alle quali l'agire stesso lo condiziona, ma al contrario, con il simbolico che funziona da copertura, l'agire che in questo caso non è mosso dall'ego individuale e dunque non risponde in rapporto a quest'ultimo, passa da: essere la causa dell'identificazione dell'io con i suoi oggetti dei sensi, ad essere la causa e l'effetto di Sé stesso. Movimento questo, di potenza puramente ascetica, in rapporto al quale, il soggetto ha la possibilità di librarsi su piattaforme più evolute di esistenza lasciandosi trasportare dalla corrente ascensionale.

 

Inoltre, non pensiamo che l'agire debba essere inteso solamente nel senso pratico del termine, o intenzionale che sia, come ad esempio: scalare, lavorare, guidare, o semplicemente afferrare un oggetto, o allacciarsi le scarpe ecc, perché l'agire è parte integrante della totalità del vivere, e per cui, solo il fatto che siamo manifesti, è già di per sé azione, il fatto che respiriamo, il fatto che i nostri sensi esercitano la loro funzione naturale, per poi andare nella sfera più sottile della mente dove soprattutto lì l'agire crea le sue fissazioni con il mondo grossolano. 

Ecco, che anche una persona in coma si trova in modalità attiva, e in quanto tale, in una certa misura, rafforza la sua identificazione al mondo.

 

Dunque, a fronte della condizione nella quale ci troviamo, che, come ho già spiegato molte volte è causata principalmente dalla passività spirituale, ebbene, stando a questo principio, in questo periodo come prima cosa sarebbe opportuno astenersi dall'agire, poiché: "dietro l'inflazione economica e la deflazione dei valori etici, si nasconde sempre - l'inflazione delle azioni non spiritualizzate".

 

Ma anche se le persone divenissero consapevoli di questo principio, e per ipotesi si riuscisse ad arrestare le azioni in modo da cessare di alimentare questo processo nichilista e quindi distruttivo, dobbiamo osservare che non sarebbe altro che una soluzione parziale e dunque nulla, poiché arrestare la tendenza distruttiva non basta di per sé, ma occorrerebbe soprattutto iniziare a procedere controtendenza fino a completa estirpazione del male, e perciò non basta l'inazione, ma occorre invece che oltre a ridurre le azioni all'essenziale, siano prodotte, al contrario, le azioni ascetiche e completamente spiritualizzate.

 

 

 

 

 

Note

(1) Su quel che significhi realmente simbolo vi invito all'articolo che troverete in fondo alla pagina dal titolo "Simbologia ed effetti sociali", oppure ad ascoltare il relativo audio dal medesimo titolo che troverete sempre qui sotto.

(2) Sempre per i fattori che abbiamo approfondito nell'articolo dal titolo Simbologia ed effetti sociali.

 

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