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La gerarchia universale dei livelli di coscienza

L'intera manifestazione cosmica è ripartita gerarchicamente in livelli di coscienza ove ogni essere è collocato, dai più bassi e condizionanti a quelli più alti e liberatori, e tali dottrine variano sostanzialmente a seconda delle differenti tradizioni. 

Tale processo ascetico o via per la liberazione, coincide con l'universalizzazione dell'essere individuale. 


Nella presente comparazione, ho pensato da una parte al principio “Tri-Guna” o la legge fondamentale della ripartizione gerarchica spirituale degli esseri nella manifestazione, dall’altra, al suo corrispettivo dei “nove mondi” della tradizione Buddhista di Tien Tai. 


Questi stati di coscienza, sono anche, le tendenze fondamentali onde procede ogni essere manifesto. 


Tali stati e i loro rispettivi condizionamenti, che siano questi "tre o nove", dispongono in modo permanente e a loro fondamento, dell'unico stadio incondizionato, che a differenza degli altri non è soggetto ad alcuna legge interna alla manifestazione. 


Al tempo reale e non reale, esistente e non esistente, non percepibile ai sensi e né concepibile alla mente, Buddhi o l'intelletto cosmico, è emanazione permanente dell'Unità indifferenziata per tutto lo sviluppo della manifestazione, ed è presente nella sua posizione retroattiva in tutti gli stati dell'esistenza, nella sua funzione di luce guida o intelligenza cosmica (chitta), per tutti gli esseri verso la realizzazione dello stato incondizionato. 


Buddhi, essendo l'unico stato vitale incondizionato non manifesto pur partecipando alla manifestazione, non le appartiene in quanto tale, ed essendo di ordine sovra-individuale e promanazione qualitativa del centro universale, dunque appartiene propriamente alla "manifestazione informale".

 


Ma ora prendiamo in esame l’area di interesse del presente studio, ovvero quello della manifestazione:

 

Tra questa triplice classificazione, per quel che riguarda sia la più antica dottrina del triplice Guna, o quella più tarda dei dieci mondi (nove + uno o Buddhi = dieci), il Guna superiore e quello inferiore “Sattwa” e “Tamas”, sono perfettamente corrispondenti per trasposizione analogica ai tre mondi superiori ed ai tre mondi inferiori della dottrina Buddhista, rispetto alla sfera della passione (e i corrispettivi tre mondi intermedi Buddhisti), la quale occupa la posizione centrale.


Quest’area centrale e vitale della passione, è il cuore e l'origine della manifestazione o la sorgente della creazione, chiamando anche stato di umanità o tranquillità.

A qualunque grado di realtà si riferisca, la manifestazione si sviluppa per il suo centro, sempre e comunque corrispondente al centro della passione, dal quale, in quanto punto originario, tutti gli esseri si distribuiscono su gli altri livelli dell'esistenza. 


Questo livello di coscienza, è il punto di equilibrio tra il Guna inferiore dell'ignoranza e quello superiore della virtù.


Ogni essere che si trova collocato al centro della passione o mondo di umanità, si trova dunque in mezzo a due forze equivalenti (non considerando la forza passiva preponderante dell’era attuale); la prima; passiva, discendente e condizionante, e la seconda; attiva, ascendente e librante. 

In primo luogo; se attirato dal magnetismo dei livelli inferiori, si sottrae dall'unità principale e si frammenta nell'indefinito decrescente, aumentando le condizioni d'esistenza (diminuzione dell'universale e rafforzamento dell'individuale); viceversa, attivandosi e lasciandosi trascinare nei piani più elevati dell'essere universale, si riunisce all'unità essenziale (re-integrazione dell'io nell'universale o conversione) e attraverso il processo di universalizzazione, in termini matematici si moltiplica nell'infinito crescente (equivalente della manifestazione dei poteri sovrannaturali raggiunto il 51°stadio dei 52 dello stadio del Bodhisattva).


L'essere in questione, nonostante si trovi in stretta relazione con il diretto principio dell'esistenza (comunemente e impropriamente chiamata "vita"), è ancora soggetto a tutte le condizioni legate all'individualità.


Da questa prospettiva, l’essere umano si trova in corrispondenza al suo naturale grado di realtà, ed è dunque soggetto alle due tendenze diametralmente opposte; “ascendente e discendente”, dalle quali, in virtù o a causa della sua condizione egli viene ad essere magnetizzato.


Da questa posizione neutrale, egli si trova nella piena libertà di esercizio del libero arbitrio (da non confondersi  con la libertà di scelta); dal decidere se lasciarsi calamitare dai mondi superiori a quello umano, o al contrario di lasciarsi magnetizzare dalle forze terrene.


Egli si trova nel punto in cui il libero arbitrio è sgravato dalle condizioni tipiche degli stati vitali sottostanti, ove l'intelligenza cosmica naturalmente si affievolisce man mano che si scende verso il basso della manifestazione, e quindi si determina in misura direttamente proporzionale la particolare condizione di esistenza. 


Al contrario, sempre a partire dalla piattaforma della passione e procedendo inversamente in senso ascetico, l’intensità intellettuale aumenta man mano che egli sale di livello entro il processo di universalizzazione dell’io, e viene ad essere calamitato dalla forza magnetica degli stati vitali superiori, verso la realizzazione della sua natura Universale Eterna e incondizionata.


L'associazione all'umano, detto anche mondo di tranquillità, sta ad indicare il punto di equilibrio delle forze in essere, o la perfetta posizione dal quale intraprendere il viaggio della conoscenza verso la realizzazione integrale e vita incondizionata. 

Tale analogia è applicabile anche al viaggio celeste e al viaggio negli inferi della Divina commedia di Dante. A questa posizione centrale dell’ "essere umano nella sua pienezza del termine", si applica perfettamente per trasposizione analogica all’l'Uomo di Leonardo da Vinci, posto al centro della manifestazione.  

 

  

"Il Pensiero è l'assoluta trasparenza dell'Essere" (Parmenide).

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