Disse il filosofo Karl Kraus: «La libertà di pensiero ce l'abbiamo, ora ci vorrebbe il pensiero».
Prestate per cortesia la vostra attenzione a questo mio importante messaggio, affinché una volta deposto il vostro scudo della razionalità, che è sempre anche giustamente a protezione del falso ego, riusciate a captare quanto ora sto per dirvi.
Ovviamente questo mio messaggio è rivolto sia agli onesti che non hanno bisogno di deporre nulla, e ai disonesti indistintamente, ma non certo agli sradicati che oramai alla luce del sole cosmico è come se non vi fossero più (Divina Commedia Inferno canto XXXIII).
Da tempo, attraverso i miei aforismi, i miei scritti, i miei video, le mie pagine, i miei siti, il mio canale You Tube, e quant'altro, ho cercato di avvisarvi su quanto è ora accaduto, sulla situazione che stiamo vivendo, e quali che fossero le cause più profonde che hanno stabilito questa nostra condizione.
Dico questo, non da cattedrato o da un qualunque parruccone di turno, ma da uno che in prima persona ha intuito, compreso ma soprattutto «sopportato» tutto ciò che è stato messo in essere nei decenni scorsi da quei moltissimi di voi, al di la del loro sapere e della loro portata cognitiva.
Ma la cosa essenziale in virtù della mia naturale e profonda capacità intellettiva, è il fatto che all'opposto dei molti superficiali ho sofferto pesantemente per due motivi:
In primo luogo, essendo sempre stato consapevole delle profondissime dinamiche vitali, delle leggi universali oltre ogni sentimentale accezione, e delle sottili espressioni simboliche veramente determinanti che hanno luogo nelle profondità della struttura psichica universale, ho sempre impegnato me stesso nel cercare di aiutare le persone a ritrovare la loro natura. Consapevole soprattutto, della psicologia e delle relative de-centrature e discordanze tra gli essenti e l'essere, le persone e l'universo, a causa della loro stessa potenza e affermazione individuale. Di conseguenza, nonostante abbia in tutti i modi cercato di interagire con chiunque mi sia relazionato al fine di arrivare a risvegliare in loro una certa sensibilità «puramente universale», a oggi ahimè, registro positivamente solo un numero esiguo di persone, che tuttavia a seguito di un lavoro simbolico e psicologico più meno lungo con il sottoscritto, che sia direttamente o indirettamente, la loro ripresa intellettiva in termini di corretto rapporto con l'universo e con le sue leggi ha preso la direzione veramente ascetica e centrata, regalandomi o restituendomi determinate soddisfazioni e certezze spirituali.
In secondo luogo, questa mia lungimiranza intellettuale nei confronti della vita, a tal punto di suscitare in molti la loro naturale reazione di chiusura e/o formalità, per motivi di natura simbolica e dunque per legge metafisica ho «sopportato e sofferto il peso di questa sociale condizione», sperimentando direttamente nel tessuto del mio cuore e sulla mia stessa pelle, tutti gli effetti di ciò che ho spiegato sopra, ovvero «del pessimo rapporto dei molti con la realtà universale e le sue leggi».
Nel frattempo, mentre cercavo di arrestare «l'immensa valanga nera dello sterminio simbolico», se da una parte ero consapevole di ciò che i più non potevano; o perché disonesti ma ancora in tempo per ravvedersi, o perché oramai sradicati, ebbene, i pochi rimasti intellettualmente onesti, dipendenti dal principio e desiderosi di un puro dialogo, hanno apprezzato profondamente il nostro incontro, in forza della necessità di riassettare la loro struttura psichica, dilaniata da questo sistema con tutte le implicite strutture ben compartimentalizzate di falsificazione "tipo matrioska", riguardanti tutti gli ambiti sociali.
«Larvatus Prodeo» (avanzo mascherato) era il motto di René Descartes, il capostipite dell'individualismo, nonché «il fautore del divorzio o della netta scissione dello spirito dalla materia», preparando la base per il dominio razionale e dell'assoluta immanentizzazione che sarà compiuta con l'avvento dell'iluminismo. (vedere: "i custodi della Terra Santa")
Dunque, se da una parte individuai le cause più profonde, ignote, sotterranee, all'insaputa di chiunque fatte alcune sporadiche eccezioni, e pertanto cercai in tutti i sensi e in tutti i modi di ri-animare a misure diverse, e a seconda di tempo, luogo, e circostanza tutti coloro che incontravo, per avvertirli «che la loro posizione sia nell'ambito dell'ndividuale che del collettivo avrebbe suscitato degli effetti pesantissimi sulle nostre teste», e dall'altra ne subivo le relative retribuzioni in accordo alla legge metafisica riguardo alla potenza ascetica, tale condizione mi strinse per lunghissimo tempo in una morsa dalla quale, dalla mia stessa resistenza, e dall'essenza che ne venne da tale pressione esercitata dallo squilibrio di tale rappresentazione, o tra il rapporto tra le persone e l'universo, ebbe inizio un cammino esperienziale che mi vide in prima linea «al fronte della pura operatività spirituale», e così che in tale condizione e di missione, dopo “l'iniziatica messa in essere di due libri” tra provate sofferenze, ripeto «inerenti al gran peso della difesa del simbolico», fu la volta dell'ultimo libro “La mansarda e la cavalleria".
Arriviamo al messaggio:
Ormai come ho già detto sopra, mi sono già espresso più volte e a più riprese in diversi miei scritti pubblici, presentati alla vostra attenzione, per evidenziare il punto importante da considerare e approfondire circa la causa fondamentale, nelle sue contingenti espressioni e ulteriori applicazioni secondarie, che riguarda fondamentalmente la nostra condizione presente.
"Tale causa è la disonestà interiore, profonda.
Non quella etica, ma quella riguardo al rapporto con la coscienza".
Riprendendo il geniale aforisma messo all’apertura di questo articolo, con la conquista della libertà di pensiero, se n’è andato il pensiero. E allora, mente voi aspettate che tutto passi e cercate di mantenere con vari modi il vostro pensiero individuale, vi incartate in tale condizione che si alimenta proprio di questo atteggiamento.
In sintesi: «La pretesa sussistenza del vostro pensiero individuale è di fatto la forza del sistema» che vi tiene nella condizione di non potervi liberare dal «processo di oggettivazione del soggetto: oggettivazione in misura direttamente proporzionale all’affermazione del vostro “io”, e che dunque non sarà possibile uscire se non peggiorativamente».
Ma se invece usate il cuore (e cioè “l’intelletto”, e non certo quella robaccia sentimentaloide di pessimo spaccio in voga da molto tempo), e agite secondo giustizia e non secondo tutte le categorie dell’ego, ivi incluso non per ultimo “il senso d’appartenenza”, allora le cose iniziano davvero a ruotare al contrario...
Se consideriamo questi due punti: «la disonestà come causa sostanziale della condizione sociale», e dall’altra «la mancanza del pensiero come causa essenziale», occorre tenere presente; «quel che è stato preso a sostituzione del pensiero puro» che è in ultima istanza è nulla più che «il pensiero individuale, necessariamente razionale e calcolante» (vedere il mio articolo: "Logos, Ratio, et "io"). Detto questo: ciò che ci mantiene incastrati nell’attuale situazione, e come abbiamo già ricordato in precedenza risulta essere allo stesso tempo il punto di forza di “chi o cosa ci incastra”, è allora in definitiva «il pensiero individuale», formattato e programmato dal sistema stesso (che ripeto, non è altro che la reale espressione sociale della «standardizzata coscienza individuale», messo in piedi e mantenuto precisamente «dall’attaccamento al proprio pensiero individuale in tutte le sue molteplici espressioni», e dunque causa primaria dell’asfissia universale), in modo tale da mantenere le persone nella loro condizione di «non recettività nei confronti del Logos universale», e per questo di non lasciar passare quei “dati“ universali indispensabili per de-costruire un sistema individuale edificato su falsi valori, senza considerare l’ancor più profondo, malinteso, sconsiderato, e dilaniato ambito del simbolico!
Ebbene, da tutte queste considerazioni vi invito a riflettere sulla mia opera intitolata “La mansarda e la cavalleria” costruita in 7 anni di lavoro e pensata ed edificata in modo da far uscire gli stessi lettori fuori dal carro armato della razio, e mostrare una volta ammansito il falso ego, tutti quei valori socialmente riconosciuti e universalmente sovvertiti, a vantaggio della comunità tutta!
(A scanso di equivoci ci tengo a precisare, che non ho nessun interesse per la vendita massiva del testo, ma per la sua stessa natura, mi interessa in particolar modo che venga letto esclusivamente da coloro che ne colgono intuitivamente la sua profondità).
Nella presente, in 45 capitoli mostro chiaramente passo dopo passo quali siano le realtà fondamentali che vanno a determinare ogni allineamento cosmico, a dispetto delle false concezioni diaballiche e le relative violazioni simboliche messe in essere dalla società moderna, e da quelle potenze per lo più non considerate e le relative dinamiche e metodi sovversivi, mettendo sul «Banco della metafisica» tutti gli attuali valori e fattori di coesione sociale e rilevandone la loro negatività in rapporto all’universo, affinché, chi ne sia in grado, possa iniziare o ricominciare il proprio processo ascetico.
Nel corso della storia, siamo passati dal pensiero puro (contemplazione) al pensiero razionale (azione), ed infine, nel mentre è ancora compatta la volontà di potenza individuale, disgraziatamente, tale posizione ci spinge con più forza, per ironia della sorte, nella terza e ultima fase della dissoluzione della specie umana, ovvero quella «della perdita totale del pensiero della ragione, e della fine del libero arbitrio» (agitazione). Il fulcro salvifico, della resistenza alla volontà di potenza nichilistica sarebbe allora la meditazione, se non fosse per il fatto, che per lo più ad aggravare ulteriormente tutta questa condizione, vi è ahimè la falsa meditazione in tutte le sue molteplici forme creata dal sistema stesso...
Gli sradicati non ci sono;
i disonesti ti snobbano;
gli onesti ti considerano!
Fabio Lapini
Nel video sottostante, approfondisco il realissimo quanto sconosciuto collegamento tra:"simbologia e circostanze sociali", tentando in modo più sintetico possibile, di far comprendere quelle leggi fondamentali da realizzare profondamente, per poter distinguere ciò che è positivo da ciò che è negativo a livello simbolico e dunque anche psicologico. Pertanto, sono lieto di invitarvi a prestare la vostra attenzione, e nel caso fosse di vostro gradimento, a lasciare un semplice like
e di effettuare le relative condivisioni.
Grazie e buon ascolto!
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