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Il senso ascetico della passione sociale

«...[...]... A questo punto converrebbe soffermarsi e riflettere, al di là, e anche per certi versi "a dispetto" delle ideologie eugualitaristiche-democratiche, «sulla necessità di contenere, e financo stimolare in senso spiritualmente evolutivo la passione popolare», considerando che, in questa fase crepuscolare del cosmo, la passione, sia che venga intesa nel suo senso più generale e quindi ontologico o universale, e sia in tutte le sue relative espressioni secondarie di ordine individuale, anziché ascendere naturalmente nella piattaforma superiore della virtù, al contrario tenda a gravitare naturalmente verso la più bassa piattaforma dell'ignoranza. Se poi, la s'intende nel senso più specificatamente comunitario e sociale del termine, allora giunge a precipitare ancor più esponenzialmente.


A fronte di ciò, sarebbe dunque necessario che la guida della società fosse presieduta da quelle autorità virtuose, che profondamente risolte e vittoriose nei confronti dei loro limiti egoici si occupassero principalmente di sublimare la passione del popolo.


Occorre considerare, che in questa era oscura, sono scarsissime le probabilità che vi siano esseri umani dal Logos sufficientemente intenso, a tal punto da controllare nel senso ascetico la loro passione e dunque evitare di precipitare negli stati di inferiori di esistenza. 

In tale processo involutivo, non vengono ad essere richiamati gli esseri celesti, che in tal caso avrebbero apportato il loro sostegno, ma numerose potenze oscure appartenenti alla sfera del preternaturale.

 

Ebbene, coloro che illusoriamente sappiamo essere in alto a tirare le fila del mondo, non sono da questa prospettiva veramente in alto, ma bensì in basso!; «tale sovversione di concezione e senso, è causata dalla nostra posizione rovesciata, prospettiva dalla quale percepiamo i signori degli anelli in cima alla gerarchia del mondo». E questo, è potuto accadere, per il fatto che abbiamo dato le spalle alla Scienza Sacra volgendo lo sguardo unicamente all'orizzonte del mondo, e quindi, divenendo sempre più ignari del suo stesso principio: «dal momento che abbiamo smesso di volgere lo sguardo al cielo per indirizzarlo esclusivamente all'orizzonte, ecco dunque come siamo finiti naturalmente nelle direttive del potere infernale».

 

 

 

 

 

Da: "La mansarda e la cavalleria".

 

 

 

 

Fabio Lapini 

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