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L'uccellino Kancucho

 

 

 

Kancucho, - la difficoltà di mantenere la determinazione fino alla realizzazione.

 

«Sulle Montagne Nevose vive un uccello chiamato Kankucho, che la notte si lamenta torturato dal freddo pungente e decide che la mattina seguente si costruirà il nido. Ma quando si fa giorno, se ne dimentica e dorme riscaldato dai tiepidi raggi del sole del mattino. Così, senza costruirsi il nido, continua a lamentarsi vanamente per tutta la vita». - (dagli scritti di Nichiren Daishonin, vol. 4, p. 243).

 

 

Analisi metafisica a cura di Fabio Lapini

 

Gli esseri rimangono imprigionati nella dimensione illusoria o condizione di esistenza, per il gusto ed il piacere di dominare la natura materiale.

 

«Il racconto di Kancucho sta ad indicare la difficoltà, che sperimenta l'essere condizionato nel mantenere la forza e la potenza della determinazione, stabilita nelle circostanze negative proprio nel momento in cui egli vive quelle positive, e così spezzare la catena del karma.

 

Quando le circostanze sono avverse e dolorose, vengono posti in essere più o meno coscientemente, obbiettivi che riguardano lo smantellamento di determinati elementi psichici, da noi riscontrati essere le cause principali della sofferenza alla quale siamo sottoposti. L'essere condizionato e stretto nella morsa della propria oscurità, ed è in tal senso obbligato alla penitenza e alla redenzione. Una volta raggiunto il suo limite massimo di sopportazione, egli determina naturalmente la propria volontà di potenza ascetica. Questo processo di purificazione, è di per sé: la «causa produttiva di quelle determinate circostanze positive del quale ne potrà poi beneficiare», beninteso (partendo dal presupposto fondamentale, a dispetto dell'effetto illusorio, che la manifestazione è condizione e pertanto sofferenza), che tali circostanze siano da intendersi solo in termini "non di un valore positivo aggiunto bensì di un valore negativo sottratto" o: "diminuzione o allentamento della sofferenza".

 

Tuttavia queste stesse circostanze positive, se da una parte raffrancano e riequilibrano l'essere condizionato, dall'altra a causa della passività alla quale egli è soggetto, sopratutto e principalmente a causa dell'attuale era crepuscolare, passiva e femminea del Grande ciclo cosmico (nota come «mappo»), lo ammorbidiranno una volta che avrà "sconfinato" le circostanze negative, indulgendolo ad allentare quella determinazione posta in essere nelle circostanze esistenziali negative entro il quale si trovava nella fase precedente, indulgendolo dunque a causa dell'abbassamento intellettuale, a ri-abbandonarsi nuovamente all'illusorietà dell'esistenza generando nuovamente sofferenze e avversità per il divenire (ruota del samsara cicli di nascita e morte). Ma il senso opposto a questa tendenza all'ignoranza, è il perseverare con forza negli obbiettivi virtuosi prefissati nelle circostanze negative, e cioè di «rompere tutte le catene del Karma e i legami con l'esistenza materiale», mantenendo la determinazione anche qualora si presentino le buone cose evitando il ri-abbandono alle infatuazioni dell'energia illusoria.

 

 

 

Funzioni demoniache essenziali;

Il primo demone durante le avversità è quello della superbia, che chiede di mantenere la falsa identità, che si sintetizza in altri termini nella potenza della mente (contrapposta all'intelletto o Buddhi che è "il vero Cuore"), e di concepire la propria "falsa identità o personaggio", e la sua indipendenza dal resto dell'Universo. Con questa concezione egocentrica l'essere non può arrivare alla sua stessa purificazione, al contrario continua a produrre sofferenza a vantaggio delle forze oscure. Se invece egli riesce a non cedere a tale passività, si abbandona invece alla sua Natura originale, eterna ed Universale, e in virtù di tale profonda conversione ottiene la vera conoscenza della natura materiale, grazie alla quale, a questa conoscenza e alla sua piena Attività, che egli determina di mantenere la mente e i sensi subordinati alla Vera identità o "pura persona Universale" una volta che le circostanze saranno favorevoli. Per effetto di questa purificazione, si manifesteranno in questa esistenza o nella prossima le circostanze favorevoli per le quali egli non dovrà lasciarsi influenzare.

 

Così la persona in via di ascesi, superata la burrasca e trovandosi l'ambiente circostante fruttuoso e bonificato, può decidere se tirare a diritto verso la meta finale «così come aveva determinato e deciso nei momenti di sofferenza», o tradire questa determinazione e rallentare o addirittura arrestarsi rapito dagli effetti positivi e le relative distrazioni.

 

 

Buone circostanze - il presentarsi del secondo demone;

Una volta che l'essere condizionato ha superato la fase grossolana di purificazione, senza cedere alla forza attrattiva dei mondi bassi e ha determinato di proseguire il cammino nella sua ascesi, rilanciando la determinazione oltre l'orizzonte, ha in questo modo, messo sotto scacco le funzioni demoniache della paura e della fatica.

A questo punto Il secondo demone o «quello della corruzione», si situa in prossimità della porta di uscita cercando di distoglierlo dal varcare la soglia, presentandogli tutte quelle cose che allettano i sensi e la mente, rincarando se necessario, la dose della trattativa offrendogli tutto ciò a cui egli è suscettibile. A questo punto, l'essere condizionato, carico di quella determinazione scaturita dalla sofferenza, dovrà fare atto di forza e di volontà di potenza mantenendo la determinazione della liberazione e superare anche questa seconda fase, e di ritornare alla vera identità Spirituale, senza lasciarsi sviare ed abbindolare dalle circostanze positive».

 

 

 

Sono tuttavia possibili ulteriori applicazioni secondarie e derivate di questo Principio.

 

 

 

Fabio Lapini