Però...
Per quanto riguarda la situazione sociale presente, posso dire che non sono cascato dalle nuvole come tanti...
Mentre gli altri, tutti o quasi si perdevano negli affari e nelle distrazioni terrene, osservavo, sopportavo, e comprendevo tutto il processo di degenerazione sociale fino a oggi...
"Dalla furia della tempesta si può dedurre la mole del drago che l’ha causata". – antico saggio cinese)
Tutto ciò, è frutto del secolarismo come conseguenza di tutti i sistemi sociali moderni.
Prima di questo evento psico-pandemico, le tre categorie degli: onesti nei confronti di se stessi; i disonesti nei confronti di se stessi; e gli sradicati da se stessi, condividevano tutto sommato la stessa area di esistenza sociale e superficiale, perché le circostanze erano sufficientemente positive sebbene l’etica in fase terminale, per permettere la sussistenza di quel mascheramento che poi la psico-pandemia con annessi e connessi ha falciato di netto, creando un luogo differenziale assoluto.
Gli onesti, erano naturalmente consapevoli di una tra le tante Leggi metafisiche circa la relazione imprescindibile tra "il soggetto con la propria coscienza" e "il conseguente effetto manifesto" sia a livello individuale che sociale che da questa relazione ne deriva, e quindi, in virtù della loro intelligenza avevano intuito la direzione che aveva intrapreso la società, e sopportando tra la gente, si erano già preparati dapprima a questo sfacelo sociale inevitabile, checché ne pensassero i disonesti empirico-razionalisti Kantiani del “Guardate, l’ha dimostrato la scienza”, evitando con estrema disonestà intellettuale di vedere quel che di più immenso ha dimostrato dapprima la fede…
O anche, quelle "anime belle", i sentimental-moralisti liberali del “tutto è lecito basta che non rechi danno agli altri”, peccato che sono ignari dei collegamenti sottili, delle più profonde leggi della manifestazione sottile, e che dire delle Leggi metafisiche...
I disonesti e gli sradicati invece, erano tutto sommato ben amalgamati tra loro nella penombra della superficialità sociale.
Poi, dopo quell’evento, il mondo si è congelato, e allora, tutto un tratto sembrava che si fosse risvegliata la coscienza delle persone, e sono state trall'altro pubblicate, tutta una serie di riflessioni sulle cause meno immediate di un etica completamente degenerata, e inoltre, sull’andamento del mondo sino a quel momento, trascinato dalla forza distruttiva dalla volontà di potenza nichilista, accelerata dall’opera dell’essere tipicamente sub-umano progressista, e sono stati montati video fatti in modo da richiamare l’attenzione di tutti, a proposito del modus vivendi generale dal temperamento del tutto superficiale, condotto sino a quel momento da una parte consistente dell'umanità, oramai più capace di valorizzare alcunché all’interno dello stesso processo di oggettivazione del soggetto nella quale era immersa.
Con questa occasione, si è venuto a creare dunque, un luogo differenziale su scala mondiale in tutti gli ambienti sociali dal Vaticano in giù.
Il settore della sanità, ha visto il crollo della sua stessa struttura e ha messo a nudo certe realtà che riempivano gli armadi di scheletri ai disonesti del settore;
il settore della Giustizia pure ha visto il crollo della sua struttura (Idem come sopra);
il sistema dell’istruzione ha visto il crollo della sua struttura (peggio che mai).
Ebbene, in ogni settore sociale si è verificato uno scisma decisivo e radicale, e si è verificata la separazione tra quelli che: non volevano accettare e mollare il sistema di cose che avevano conosciuto sino ad allora, ma che gli onesti ne erano già coscienti, e anche alcuni tra i disonesti, che pur senza una radicale conversione spirituale (ovvero ancora con gli scheletri ben custoditi negli armadi, ma volenterosi di ripensare l’etica giudiziaria, medica ecc..), a loro malgrado se ne sono fatti una ragione e quindi si sono spostati sul fronte degli onesti, il fronte opposto a quello di coloro che invece sono rimasti ancorati morbosamente al sistema sempre più corrotto, tecnologicamente avanzato e avviato verso lo sradicamento totale!
Dall'evento pseudo-pandemico, gli onesti con sé stessi, i disonesti con sé stessi, e gli sradicati da se stessi, si sono trovati in due fronti avversi: da una parte gli sradicati mascherati, o coloro con l'intelletto oramai mummificato (corpi che esistono), e dall'altra i disonesti, o coloro che hanno ancora l'intelletto funzionante e che devono decidersi a convertirsi oppure lasciare che la fase degenerativa del loro intelletto segua il suo corso, e poi gli onesti, quelli dall'intelletto sano, che nonostante tutto il disastro causato dagli sradicati e dai disonesti, riescono ancora a mantenerlo collegato a quello universale.
Se da una parte dei due fronti ci stanno i kattivi, ne deriva che sull’altro ci stanno i buoni e viceversa.
Su uno dei due fronti ci stanno gli sradicati moralisti che concepiscono tutti coloro che stanno sul fronte avverso come "kattivi" e "immorali", sull’altro fronte ci stanno i disonesti moralisti che accusano gli sradicati di negligenza.
Gli sradicati, sotto la spinta di elementi psichici accatastati nelle cantine del loro subconscio, con questa storia psico-pandemica: "si è presentata loro finalmente l'occasione, di lasciare le briglie a tutto il loro orgoglio, e così mascherati e fieri, esercitare ad ogni piè sospinto quell’autorità relativa ai decreti, e criticare chiunque non sia conforme, e qualora se ne presenti l’occasione infierire ferocemente contro il povero cristo di turno, e scaricare così su tutti quelli del fronte avversario, spesso i loro stessi connazionali, da una parte il peso di tutte quelle loro ataviche ingiustizie percepite tali alle quali sono stati soggetti nel corso delle loro esistenze, e dall’altra anche il peso delle loro stesse irrealizzazioni!".
Da una parte, essi provano un gusto di fondo nell'essere delatori, per i motivi di cui sopra, e dall'altra, non accettano il fallimento della "scienzah" che corrisponde a fortiori alla loro religione, poiché tale resa dell'io, li obbligherebbe ipso facto a riattivarsi spiritualmente, e di conseguenza, a rivalutare tutta la loro concezione delle cose e il loro modus cogitandi et modus vivendi, e dunque gli piace credere che lo stato lo protegge...
" Sono talmente assuefatti che sarebbero disposti a tutto per difendere il sistema".
Morpheus
Se gli sradicati indubbiamente si trovano nella condizione da film dell'orrore, tipo: "non aprite quel cancello" o "a volte ritornano", i disonesti, che a determinati livelli non si riconoscono o non sanno di essere tali, hanno poco a che da sentirsi migliori dei primi, dato che stanno percorrendo la strada giusta per perdere quel poco rimasto che li differenzia qualitativamente da loro, per poi piombare giù nella stessa area di esistenza.
Questa storia ha tolto le maschere!
Mentre gli onesti sanno, che la condizione esterna, oggettiva, individuale o collettiva che sia non è affatto scollegata dall'intima relazione di ogni soggetto con la propria coscienza, i disonesti, al contrario, disconoscendo questo principio disconoscono anche la loro stessa responsabilità per ciò che concerne la realtà manifesta.
Allora, è un luogo differenziale tutto sommato farlocco quello che scinde i mascherati dai non mascherati, perché questi ultimi a loro insaputa alimentano i primi, e dunque partecipano a mantenere in auge lo stesso stato di cose, poiché non hanno l'intelligenza sufficiente a causa del loro quasi totale scollegamento universale, per comprendere questo collegamento.
Non comprendono, che: quando tutte le loro azioni messe in campo di fronte a questa situazione sono oramai insufficienti, braccate su ogni lato dalle relative condizioni di esistenza, dovrebbero accettare, per salvaguardare gli ultimi lumi d’intelligenza che gli sono rimasti prima dello sradicamento totale, che la soluzione non è più di competenza individuale, ma è giunta ad essere metafisica, ed è per questo che dovrebbero girarsi di centottanta gradi e guardarsi dentro, o in altri termini: “dedicarsi principalmente all'Attività Spirituale” e ritrovare il Daimon!
I disonesti, visto che si trovano in una posizione, la quale gli permette ancora di poter ritrovare quell’intelligenza universale che gli permetterebbe di contribuire notevolmente alla risoluzione radicale della situazione nella quali tutti ci troviamo, dovrebbero smettere di pretendere di riottenere lo stato di cose nella maniera più ottimale che da loro possa essere concepita, e che a mio malgrado e a loro insaputa, è lo stesso stato di cose che ha generato la situazione attuale, ma dovrebbero comprendere che questa situazione è generata dalla condizione di dissacrazione sociale e dalla conseguente tracotanza dell’individualismo.
Il fatto stesso che si sia manifestata una crepa sociale così netta e profonda, è l’evidenza assoluta che non è sul piano individuale che bisogna investire le nostre energie, ma in maniera assoluta nell’attualizzare una conversione sociale di massa, andando a ripristinare le leggi e la scienza, non sulle basi precedenti, ma in conformità all’essere universale.
E qual'e il motivo secondo il quale invece di apportare un serio contributo alla risoluzione radicale, i disonesti alimentano ulteriormente il problema?
La risposta è la seguente:
Perché, non attivandosi spiritualmente sono obbligati a rilevare solo l'effetto manifesto, che non è altro, di fatto, che “l'ombra del problema”.
In caso contrario, se vi fosse una seria conversione, allora sarebbe possibile attraverso la rimozione dei famosi scheletri negli armadi, il totale approfondimento che di per sé rappresenta già la gran parte della soluzione definitiva.
Le azioni assumerebbero poi l'importanza secondaria, ma stavolta decisiva, poiché tali azioni, svuotate quasi completamente dal falso ego, verrebbero bonificate dal processo stesso di conversione che in altri termini è l'Amore con la “A”, e dunque l’Amore senza traccia di sentimentalismo; l’Amore nella più alta accezione del termine.
Solo con la disciplina spirituale i disonesti (io per primo), possono verificare in maniera estremamente reale la loro condizione e la loro direzione ascetica o meno.
La disciplina spirituale non ha a che vedere con nessuna forma divinatoria, non ha a che fare con la superstizione, ma rappresenta realmente l’atteggiamento per ammansire il falso ego e bonificare la struttura psichica. E’ il metro di misura con il quale è possibile verificare il nostro stato psichico; è lo specchio nel quale è possibile osservarsi per verificare i propri limiti.
Ricapitolando:
1) Conversione (Celere Attivazione spirituale)
2) Pulizia degli armadi e cambio del guardaroba (bonificazione della struttura psichica);
3) Passaggio alla sfera degli onesti (il che non vuole dire essere obbligati ad appartenere a quella o a quell'altra sfera religiosa, politica, ideologica, e quant'altro, ma anzi, si ha come effetto quel risveglio che permette di scegliere in libertà);
4) Risoluzione fondamentale del problema!
Fabio Lapini
Continua…
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